Watts: Ho imparato a credere in me stessa

CINEMA Cosa succede se un incubo che si ripete ossessivamente diventa realtà? Per fortuna accade solo nei film e, stavolta nell’ansiogeno  thriller di Farren Blackburn, Shut In, dal 7 dicembre nei cinema interpretato da Naomi Watts nei panni di una psicologa infantile che vede la sua vita stravolta dopo un incidente d’auto seguito da morti, apparizioni e rivelazioni.
Ma, partendo dall’inizio, cosa può dirci Naomi del set?
Abbiamo girato in Canada, in inverno e in circostanze estreme, con temperature sotto lo zero, nel cuore della notte, correndo nei boschi. Posso dirvi che le scene in cui tremo dal freddo e batto i denti non sono finte, stavo sul serio morendo di freddo.
Lei è una mamma che lavora come il suo personaggio, quanto è difficile conciliare lavoro e famiglia?
È questione di organizzazione e bilanciamento, l’unica cosa certa è che lo devi fare bene: anche organizzarsi è un lavoro.
Ama rivedersi nei film?
È molto difficile riguardarmi sullo schermo, preferisco far passare del tempo. La cosa che mi piace di più è quando sono a casa sul divano e cambiando i canali m’imbatto in un mio film.
Cosa ha imparato dopo oltre cinquanta film?
A credere di più in me stessa. Quando ero giovane ho fatto diversi lavori prima d’intraprendere la carriera da attrice, forse perché non avevo abbastanza fiducia in me stessa. Se potessi tornare indietro mi direi: credi nei tuoi sogni, se sono lì ci sarà una ragione.
 
SILVIA DI PAOLA