Per gli Zen Circus è l’ora della Terza Guerra Mondiale
ROMA «Il filo conduttore dei testi del disco è un’ipotetica, ma non troppo, terza guerra mondiale, da noi invocata provocatoriamente come unico modo per ritornare a essere davvero complici, per capire chi è amico e chi nemico, per liberarsi da sovrastrutture inutili che ci imbrigliano fino a renderci impotenti». Firmato Zen Circus, una delle nuove realtà della scena pop/rock italiana, in concerto domani sera alle 21,30 all’Atlantico Live. Il trio toscano – Appino (voce e chitarre), Ufo (basso e voce), Karim Qqru (batteria, voce) – arriva nella Capitale con il tour che prende il nome dal nuovo lavoro discografico La Terza Guerra Mondiale, uscito a settembre ed entrato direttamente al sesto posto nella classifica Fimi dei dischi più venduti nel nostro paese. È l’album – il nono – a cui la band ha dedicato più tempo in studio, lavorando su ogni piccolo dettaglio, dalle melodie ai testi, dagli arrangiamenti ai suoni e racconta l’incapacità di guardare quello che ci sta attorno.
«Fino a quando non sarà fisicamente a casa nostra – spiegano – la guerra non ci riguarderà e continueremo a fare finta di nulla, smarriti nelle nostre idiosincrasie moderne. A ricordare che “andrà tutto bene” ci pensano tanti altri, il Circo Zen non si occupa di questo, noi facciamo cantare i diretti interessati in prima persona, volgari e cattivi, umani e commoventi».
Ospiti del concerto Nada, Motta e Giovanni Truppi.
STEFANO MILIONI
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