Negozianti e artigiani è emergenza criminalità
TORINO Crescono in Piemonte i furti a danno di negozi e di botteghe artigiane: a lanciare l’allarme sicurezza è Confartigianato Torino. La riflessione nasce dall’analisi dei dati del Ministero dell’Interno (Dipartimento della Pubblica Sicurezza) e Istat secondo i quali il Piemonte è passato in 10 anni, da 4.078 furti denunciati in negozi e botteghe artigiane del 2004, a 9.563 del 2014 con una crescita del 134,5%.
I furti nei negozi commerciali e nelle botteghe artigiane rappresentano il 10% circa del totale dei furti denunciati alle forze dell’ordine, e stanno registrando un aumento vertiginoso. Negli ultimi 10 anni, su scala nazionale, sono aumentati in media del 170%. E le regioni più colpite sono quelle del Centro-Nord. Sempre su scala nazionale, nel 2014, ultimo anno in cui sono disponibili le statistiche, le denunce hanno sfiorato le 106.500 unità: tra furti e spaccate è stato calcolato che si sono verificati mediamente 292 reati di questo tipo al giorno; 12 ogni ora, praticamente uno ogni 5 minuti. Dato ancora più preoccupante è che nel 77,3% dei casi il ladro non viene individuato e questo crea un senso di impunità che alimenta ancora di più il fenomeno.
«Ovviamente – sottolinea Dino De Santis, presidente di Confartigianato Torino – le attività più a rischio sono quelle che utilizzano pagamenti in contanti come i distributori di carburanti, le farmacie, le gioiellerie e le tabaccherie. Non meno visitati dai delinquenti sono i negozi di alimentari, le attività di autoriparazione, soggette a molteplici spaccate notturne, panifici e gelaterie, parrucchieri ed estetiste. Artigiani, commercianti e piccoli imprenditori devono essere considerati da chi governa la città come un presidio di legalità sul territorio».
REBECCA ANVERSA
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