MAFIA CAPITALE
10:08 pm, 23 Novembre 16 calendario

“Non conoscevo Carminati” Per l’accusa è inattendibile

Di: Redazione Metronews
condividi

ROMA Per la procura è un nuovo caso di estorsione messo in atto dal sodalizio di mafia Capitale, capitanato da Massimo Carminati. Ma la presunta vittima assicura di non aver subito alcuna intimidazione. «Non ho mai parlato con Carminati. Ho scoperto chi era dal Tg5». Eppure le intercettazione agli atti, sembrano raccontare un’altra storia. Felice Bruno Caccia, titolare di una ditta di trasporti, era solito rifornirsi dal distributore Eni di Corso Francia di Roberto Lacopo (tra gli indagati nel maxi processo), con il quale nel dicembre 2012 avrebbe iniziato a contrarre un debito consistente, circa 25 mila euro, per forniture di gasolio non saldate.
Il tempo passa, Caccia non riesce a pagare e Lacopo per riscuotere il credito si rivolge a Riccardo Brugia (anch’egli indagato) che il 7 giugno 2013 chiama al telefono Caccia e lo convoca al distributore. «Vieni un attimo da Bobo che parliamo di quella situazione». All’incontro, ripreso dalle telecamere dei carabinieri, oltre a Brugia e Lacopo sarebbe stato presente Massimo Carminati, che poi  si ritroverà insieme a Brugia in un bar di Vigna Stelluti a commentare l’accaduto.
«Hai visto che gli hanno subito imbruttito quando gli hai detto che c’aveva – dice Carminati a Brugia – la gente come te che non sa niente. Se mi chiami un’altra volta per cognome mi alzo e ti uccido. A me le guardie mi chiamano per cognome». Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i due starebbero parlando dell’incontro con Bruno Caccia e per i pm, la conversazione è la prova dell’avvenuta intimidazione, anche se Caccia, che lo scorso 22 novembre è stato chiamato a testimoniare dai legali di Lacopo, è sicuro di non essere l’oggetto del dialogo: «Parlano di qualcun altro, non di me. Io non ho mai parlato con il signor Carminati in vita mia. In quell’occasione io ho parlato solo con Brugia e Lacopo. È possibile che la telecamera abbia ripreso queste persone mentre si avvicinavano a me, ma io non ho rivolto parola».
La versione di Caccia, già indagato per falsa testimonianza resa ai pm, non è ritenuta credibile dalla procura, ma è confermata dallo stesso Carminati, che al termine della sua testimonianza ha reso spontanee dichiarazioni. «Non ho mai parlato in vita mia con questo Caccia – le parole di Carminati – Sono disposto a fare qualunque confronto. Vedo che qui continuiamo ad arrampicarci sugli specchi. Sono vecchio, ma me lo ricorderei». E anche lo stesso Lacopo, nell’udienza di ieri, ha provato a spiegare la vicenda. «Caccia era uno dei miei migliori clienti, non mi voleva solare. Non c’è stata nessuna minaccia contro lui. Lo sento parecchie volte per riprendere i miei soldi e non c’è mai una parola fuori posto. Carminati sarà passato, ma in quel momento non c’era. Con Caccia non ha mai parlato».
MARCO CARTA

23 Novembre 2016
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo