A San Siro l’Italia contro i panzer tedeschi
CALCIO Non ci si può mica esaltare per avere battuto 4-0 il Liechtenstein. Decisamente no. Anche perché la Spagna di reti ne aveva segnate otto e, insomma, per arrivare al Mondiale senza passare dagli spareggi, probabilmente non ci resterà che provare a vincere il prossimo settembre in terra iberica: la differenza reti sarà praticamente impossibile da aggiustare (al momento, +6 per le Furie Rosse) e del resto non è quello il terreno di caccia preferito dagli azzurri, da che mondo è mondo.
In compenso, comunque, l’Italia nuovo corso non è dispiaciuta e Ventura non ha timore a dire che «È iniziata ufficialmente la strada per costruire qualcosa di importante. Qualcosa che porterà la nostra nazionale a vincere nuovamente: magari io non sarò più qui, ma avrò contribuito a realizzare una squadra vincente». Facendo fare esperienza a qualche giovane, più che illudendo la platea con numeri che lasciano il tempo che trovano: il 4-2-4 è in realtà un 4-4-2 un po’ più offensivo e, come sempre, la differenza la fanno gli interpreti e il loro modo di stare in campo. In ogni caso, l’amichevole contro la Germania sarà caratterizzata – oltre che dall’impiego dei vari Darmian e Parolo – anche dal pressoché certo ritorno al 3-5-2: «Avrei voluto continuare su questa nuova strada tattica, ma dovrò interrompere questo percorso perché i tedeschi sono troppo superiori e non possiamo mettere in pratica un modulo così spregiudicato – aggiunge il ct -. Vorrei amichevoli più morbide per poter fare delle prove. In questo senso, abbiamo già tanti giovani e in futuro ne chiamerò altri venti, anche un paio della serie B». Il lavoro non manca e non mancherà di sicuro: sarà però fondamentale abbinarci anche una sana dose di autostima e sfrontatezza, ché le amichevoli troppo morbide non sono mai servite a nessuno da sempre.
DOMENICO LATAGLIATA
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