Paolini: Ecco un padre da non imitare

CINEMA Una natura selvaggia e un uomo che non ama la società degli uomini. Un orso e un uomo a un passo da quegli Anni ’60 che cambieranno ogni cosa. Solidi entrambi in una società che corre verso il cambiamento. È una lotta raccontata ne La pelle dell’orso, da giovedì 3 novembre in sala, diretto da Marco Segato e interpretato da Marco Paolini nei panni di un cacciatore ostinato e di un padre che ha fatto della durezza la sua religione. Come lui spiega: «È un padre da non prendere come modello, non positivo. Un padre che non accetta il cambiamento, avendo un corpo solido, come quello di un sasso, ma va verso una società liquida e si attacca a quello che può».
E il cuore del film batte sul rapporto padre-figlio giocando al western che il regista voleva fortissimamente e cercando, pur negli intenti dell’intrattenimento, di lasciare allo spettatore una manciata di domande che,dice Paolini, «sono importanti perché per il mio debutto da protagonista volevo un film di genere ma particolare, un film di viaggio in un’epoca che nei ricordi ancora mi appartiene».
 
SILVIA DI PAOLA