TERREMOTO
8:14 pm, 2 Novembre 16 calendario

Bare all’aria per il sisma niente visite ai cimiteri

Di: Redazione Metronews
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ROMA Giornata di relativa tregua per le zone del Centro Italia colpite dal terremoto, dopo le oltre 21.600 scosse che si sono succedute dal 24 agosto, cinque delle quali con magnitudo maggiore o uguale a 5. Secondo lo studio Cnr-Irea sulle immagini dei satelliti Sentinel l’area di Montegallo si è spostata 40 cm verso Est, mentre quella di Norcia si è spostata 30 cm verso Ovest. Il sisma ha deformato il suolo per una superficie di 1.100 km quadrati. I disagi restano pesanti per chi è voluto rimanere nei borghi devastati. Quasi ovunque è stato impossibile onorare i defunti nella ricorrenza del 2 novembre perchè i cimiteri sono nelle “zone rosse” con le bare che sono state mandate all’aria dal sisma e i muri pericolanti.
Renzi: un mezzo miracolo
«Se dopo un terremoto 6.5 a distanza di qualche ora siamo a riflettere sui moduli abitativi, sul come riaprire le stalle, sul come garantire la permanenza di chi vuole restare nelle prossime settimane in attesa delle casette di legno – ha detto il premier Renzi – significa che nel disastro è accaduto un mezzo miracolo». La protezione civile ha censito oltre 22 mila persone assistite: 15.400 rimaste nel proprio paese e 6.700 accolte in alberghi lungo la costa adriatica e il lago Trasimeno. A questo numero vanno aggiunti però anche i 5.000 sfollati del sisma dello scorso agosto nel Reatino. Il ministero della Difesa ha inviato 450 militari dell’operazione Strade sicure per presidiare le abitazioni degli sfollati dei 62 Comuni interessati. Più di 870 casette sono state ordinate o già fornite agli abitanti dei paesi maggiormente colpiti dal terremoto: 181 ad Accumoli, 459 ad Amatrice, 68 a Norcia e 170 ad Arquata del Tronto. Sono invece 50 i campi attrezzati in grado di ospitare fino 200 persone.
Immobili inagibili
Secondo una stima dell’Associazione nazionale Comuni italiani sono circa 200 mila gli immobili lesionati o inagibili nelle aree colpite dal terremoto. Intanto il governo ha messo in campo 7 miliardi e 800 milioni da qui al 2047 per ricostruire le zone devastate dal terremoto. Mentre per fronteggiare l’emergenza dallo scorso 24 agosto erano stati già stanziati 360 milioni. La Protezione civile con due delibere d’emergenza ha stanziato 90 milioni di euro. A partire dal sisma del Reatino gli italiani hanno donato 19 milioni di euro: 15 milioni sono stati inviati con gli sms solidali al 45500 e altri 4 milioni sono arrivati sul conto corrente della Protezione civile. Inoltre entro 12 settimane dall’evento l’Italia può chiedere l’attivazione del Fondo di solidarietà Ue. A queste risorse bisogna sommare 300 milioni di fondi europei destinati alle Regioni da usare entro il 2023.
Nuovo decreto per velocizzare i tempi
«C’è un decreto legge fatto a fine settembre e già in discussione in Parlamento e un altro decreto che sarà fatto venerdì. I due decreti potrebbero confluire in un unico atto. Quello che approveremo in Cdm snellirà ulteriormente i tempi, le procedure, la burocrazia. I soldi ci sono, la volontà anche. Ricostruiremo tutto». Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che poi precisa: «Il nuovo decreto semplificherà le regole ma non annullerà i controlli. Tutte le gare saranno monitorate dalla struttura Tronca-Cantone». Intanto il primo decreto è all’esame della Commissione Bilancio di Palazzo Madama e la maggioranza punta a convertirlo nella settimana dal 20 al 26 novembre, contando di farvi confluire anche l’altro. «Il problema non sono i soldi – ha ribadito il premier – se ci sarà bisogno di avere più risorse, ricorrendo ad ulteriori spazi di deficit, noi metteremo i denari».
Mattarella in visita a Camerino
«Mi raccomando, non mollate: voi siete il futuro dell’Italia». Il presidente Sergio Mattarella si è congedato così dai bambini sfollati di Camerino. Rientrato in anticipo da Israele, Mattarella ha raggiunto il palazzetto dello sport di Camerino dove l’attendevano centinaia di persone. Visibilmente commosso ha stretto mani, ascoltato senza fretta suppliche e sfoghi. Una mamma gli ha chiesto di far arrivare subito i moduli abitativi per le lezioni scolastiche.
Trasferite 1.500 opere d’arte
Sono già 1.500 le opere d’arte trasferite dalle chiese e dai musei delle zone colpite dal terremoto. Lo ha fatto sapere il ministro Franceschini. «Nelle aree colpite ci sono almeno 50 mila beni e opere d’arte da salvare prima che arrivi la neve», spiega Fabio Carapezza Guttuso, prefetto responsabile dell’unità di crisi del Mibact che coordina la messa in sicurezza del patrimonio culturale – ci vorranno almeno tre miliardi per il recupero di questi beni».
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2 Novembre 2016
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