Appeso ad un filo assedio a De Boer
CALCIO Se Frank De Boer all’Inter non è (sportivamente) un dead man walking poco ci manca. Quella che la società nerazzurra gli ha concesso è una fiducia a tempo dopo la quarta sconfitta in campionato, la terza consecutiva tra Bergamo, Cagliari in casa e Roma all’Olimpico. Ieri è piombato a Milano Zhang jr, mentre per venerdì sono attesi il presidente Thohir e il dg Suning Yang Yang per l’assemblea dei soci. A patto che tutto non precipiti irrimediabilmente domani sera contro il Torino, dove comunque anche una vittoria potrebbe non bastare, il destino di Frank de Boer sarà deciso venerdì nell’assemblea dei soci.
La strategia nerazzurra
La strategia dell’Inter è lineare: c’è un turno infrasettimanale di campionato ed un cambio in corsa potrebbe fare più male che bene. Per questo che si è deciso di lasciare De Boer al suo posto in attesa dell’assemblea dei soci di venerdì. Ma siccome ad Appiano Gentile la situazione è incandescente, De Boer vive il suo futuro minuto per minuto (ieri è stato tenuto a rapporto dallo stato maggiore, il dg Gardini, il ds Ausilio e il vicepresidente Zanetti). Il piano B, già pronto, sarebbe quello di sollevare eventualmente l’allenatore e di affidare la squadra nell’immediato al tecnico della Primavera Vecchi in attesa del sostituto. I nomi in corsa sono quelli dell’ex Mandorlini, di Pioli, Guidolin e, tra i big, Blanc, Capello e Leonardo. E c’è pure l’ipotesi romantica (Beppe Bergomi). Anche se non è tempo di romanticismo, in casa Inter.
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