Streep: Fuocoammare è da Premio Oscar

CINEMA Florence Foster Jenkins ha molti soldi, nessun talento e una sfegatata passione per il canto: per questo la sua (vera) storia raccontata da Stephen Frears in Florence (nelle sale il 22 dicembre) è tragicomica e Meryl Streep la interpreta al fianco di Hugh Grant facendo piangere e ridere insieme.
Ma, secondo Meryl Streep è  più grave far le cose senza talento o senza passione?
Senza passione. Florence è appassionata ed è rimasta molto bimba. Mi ha fatto pensare agli interminabili spettacoli cui mi sottoponevano i miei figli. Mi sono preparata molto, e devo dire, che mai ho fatto un ruolo che si avvicina a questo.
Cos’è cambiato nel suo approccio ai suoi personaggi?
A parte un po’ di perdita di memoria a breve termine, nulla è cambiato nella passione con cui mi avvicino ai miei personaggi, a tutti, nessuno escluso.
Ha mai pensato alla regia?
No, ammiro chi fa entrambe le cose, ma a me piace recitare, non lo sento come un lavoro ma come un piacere colpevole. E a volte, per mettere a proprio agio la gente sul set,faccio finta di sbagliare.
Spostandoci sull’oggi, lei ha amato e appoggiato dal festival di Berlino in poi il film di Rosi, Fuocoammare. Continuerà ad appoggiarlo?
Ci ho sempre creduto  perché la maggior parte di noi percepisce l’importanza delle tragedie solo partendo dalla storia del singolo che è esattamente ciò che fa il film. Io credo che abbia anche buone possibilità nella corsa agli Oscar.
Un’attrice che lei ammira?
Ammiro molto Alba Rohrwacher, credo che sia incredibilmente speciale.
E come vede la campagna elettorale del suo paese?
Che devo dire? Perché pronunciarmi sul sessismo e il razzismo di Trump? Credo che lui parli da solo e credo che tra venti giorni avremo la Clinton presidente e questa storia si chiuderà.
 
SILVIA DI PAOLA