Jim Sheridan/Afp
5:00 pm, 18 Ottobre 16 calendario

Sheridan e la donna capro espiatorio

Di: Redazione Metronews
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ROMA «Viviamo in un mondo in cui era possibile vedere la verità e tutti la negavano, la Chiesa era oppressiva ma si era scelto di non vedere. La verità dipende dalla nostra distanza, se la verità può mettere a repentaglio la nostra sopravvivenza. Se si accetta una menzogna funziona meglio il controllo sulle persone». Parola di Jim Sheridan. Il regista de Il mio piede sinistro e Nel nome del padre porta alla Festa di Roma il suo ultimo film, The Secret Scripture, nelle sale dal 5 gennaio per Lucky Red. Tratto dal romanzo di Sebastian Barry, è la storia dell’anziana Roseanne (Vanessa Redgrave), da 40 anni in un ospedale psichiatrico perché “colpevole” dell’uccisione del suo unico figlio, appena nato. L’arrivo del Dr. Grene (Eric Bana), però, chiamato per una nuova perizia sulla donna, permetterà alla storia vera di tornare a galla. Grazie al racconto di Roseanne, e ai suoi “scritti segreti” di una vita, che ci riportano a lei più giovane (Rooney Mara) nell’Irlanda del 1942.
«Nel romanzo tutto accade nella mente della protagonista, ma il cinema richiede dei cambiamenti. Ho dovuto comprimere il passato, che si espande per 100 anni. Non c’era una sola storia da portare in superficie, ma credo che il motore che mi abbia spinto a fare il film sia stato quello del rapporto madre-figlio – spiega il regista – Continuo a raccontare storie sulle problematiche irlandesi perché ho sempre avuto interesse di come si sia sviluppato quel forte senso d’identità. E alcuni aspetti di questa vicenda li abbiamo già visti in film come Philomena, siamo di fronte a una protagonista vittima di un sistema sociale e religioso, così forte da condizionare i costumi del luogo”.
«Sulla questione legata al fatto che Rose sembri dover scontare l’essere una donna desiderabile – aggiunge il regista – non credo siano cambiate poi molto le cose. Anzi, in realtà solo il fatto di essere donne sembra ancora oggi essere una colpa. E molto dipende da come, per semplificare tutto, tendiamo ancora a suddividere le cose secondo logiche binarie: 1 o 0, uomo o donna. E sempre per semplificare, finiamo per trovare il capro espiatorio. La cui innocenza, invece, sarebbe il miglior meccanismo per garantirci la opravvivenza», cchiosa Sheridan.
 
 
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18 Ottobre 2016
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