Grande Brera
7:54 pm, 13 Ottobre 16 calendario

Grande Brera Tempi stretti per l’intesa

Di: Redazione Metronews
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MILANO Dovevano esserci due avvenimenti a Brera ieri: la riapertura dopo 113 anni della porta Gregotti in cima allo scalone come nuovo accesso alla Pinacoteca e alla Braidense, e la firma dell’intesa tra tutti i ministeri interessati (Cultura, Istruzione, Difesa) per la Grande Brera, con la cessione della caserma Mascheroni dove trasferire una parte dell’attività dell’Accademia. Invece c’è stato solo il primo evento. Sul secondo per ora tutto fermo, per resistenze incrociate, in particolare dell’Accademia che non vuole ridimensionare  troppi i suoi spazi nella sede principale. «Ho visto sulla stampa preoccupazioni degli insegnanti, ma risolveremo tutto – dice il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini – è un’occasione che Milano e l’Italia non possono perdere. Sarebbe assurdo, abbiamo già stanziato 40 milioni per il recupero della caserma, ora perfezioneremo l’accordo».
Quando, non si dice, ma i tempi stringono. L’accordo deve essere siglato entro l’anno, pena far saltare la convenzione. Getta acqua sul fuoco il presidente a fine mandato dell’Accademia Marco Galateri di Gianola: «Sul tavolo c’è un accordo migliorativo rispetto ai precedenti». Tradotto, meno aule tolte in sede per far posto al nuovo Bookshop che dovrebbe aprire nel 2017. Prudente il sindaco Sala: «Ci sono ancora molti passi da fare, è una questione che riguarda i ministeri».
Lavora di diplomazia il vulcanico neodirettore di Pinacoteca e Biblioteca James Bradburne, che dal suo insediamento a luglio 2015 si è mosso a larghi passi per dare una scossa: «La Grande Brera non è un’operazione immobiliare. È una visione di Brera che si apre alla città e che comprende la riqualificazione del Palazzo con caffè, bookshop con un’area espositiva per gli studenti, e un nuovo accesso all’Orto Botanico e all’Osservatorio e con l’apertura nel 2018 di Palazzo Citterio dove andranno le collezioni dell’Ottocento e del Novecento, integrate con il Museo del ‘900 e il Gam». Il tutto burocrazia permettendo, l’ostacolo più temuto da Bradburne: «In Italia la burocrazia è particolare, ma lo sappiamo e andiamo avanti».
L’apertura della Porta Gregotti, sistemata nel 2001 su progetto dell’architetto ma rimasta chiusa per esigenze di allestimenti interni, ha un valore simbolico di apertura alla città, resa possibile grazie a generose donazioni di milanesi e non. Stessa generosità che permetterà l’apertura serale del museo a due euro il giovedì fino alle 22 dal 20 ottobre a Natale, dopo il successo estivo.  PAOLA RIZZI

13 Ottobre 2016
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