Lavoro
8:12 pm, 12 Ottobre 16 calendario

Voucher inarrestabili +40% nel semestre

Di: Redazione Metronews
condividi

ROMA Sono stati oltre 70 milioni i voucher da 10 euro venduti nei primi sei mesi dell’anno (+40% rispetto allo stesso periodo 2015). Superato il totale dell’intero 2014 (poco più di 69 milioni), mentre nel 2015 il totale è stato di oltre 115 milioni. I dati sono stati comunicati dall’Inps. Complessivamente da agosto 2008 (inizio della sperimentazione dei voucher) al 30 giugno 2016 ne sono stati venduti 347,2 milioni. Nel primo semestre di quest’anno la tipologia di attività singola per la quale è stato acquistato il maggior numero di voucher è il commercio (16,8%), ma a farla da padrone è la voce “altre attività” (36,7%) che include un po’ di tutto.
Regione record è la Lombardia
Geograficamente il ricorso ai voucher è concentrato nel settentrione: il Nord-Est con 127,7 milioni di voucher venduti incide per il 36,8%, mentre il Nord-Ovest con 102,6 milioni di voucher incide per il 29,5%. La Regione nella quale si è avuto il maggiore ricorso ai voucher è la Lombardia (60,7 milioni), seguita da Veneto ed Emilia-Romagna. Il numero di lavoratori è cresciuto costantemente negli anni, mentre il numero medio di voucher riscossi dal singolo lavoratore è rimasto invariato: circa 60 l’anno dal 2012 in avanti.
Compensi sotto i 500 euro
Poiché l’importo netto che il lavoratore riscuote per ogni voucher è di 7,50 euro, si ricava che il compenso annuale medio netto negli anni più recenti non è mai arrivato a 500 euro. Da segnalare che la quota di donne ha superato il 50%. «È necessario – dice il segretario confederale Uil, Guglielmo Loy – che il ministero del Lavoro, oltre a far entrare a regime le nuove regole sulla tracciabilità dei voucher, sviluppi un’azione straordinaria di vigilanza sul lavoro grigio o parzialmente irregolare che sembra sempre più diffuso».
“Attesi effetti dei correttivi”
«Non si può utilizzare lo stesso biglietto per più corse sul tram. Eppure certi datori di lavoro usano così i voucher». La metafora è di Maurizio Del Conte, docente di Diritto del lavoro alla Bocconi, che ne parla con Metro.
I voucher sono il male?
Lo strumento di per sè non è malvagio, è stato immaginato per far uscire dal nero situazioni di lavoro occasionali frammentate, coprendole con un’assicurazione previdenziale e infortunistica. Ma i numeri Inps ci dicono che se ne fa un uso continuativo abusivo.
Il governo ha appena introdotto la tracciabilità.
È mirata ad impedire l’uso ex post dei blocchetti di voucher. Ma gli effetti di questa misura correttiva non sono nei dati del primo semestre. Bisogna vedere cosa succederà nei prossimi mesi e se ci sarà un’inversione di tendenza nei numeri. Altrimenti servirà una approfondita riflessione di sistema sui limiti insiti in questo strumento.
METRO

12 Ottobre 2016
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo