MAFIA CAPITALE
9:37 pm, 11 Ottobre 16 calendario

Mafia Capitale e campi rom In 17 rischiano il processo

Di: Redazione Metronews
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ROMA Bottiglie di vino e buoni benzina per corrompere i funzionari comunali. Regali e mazzette in cambio di lavori nei campi rom. Una vera e propria organizzazione che ruotava attorno ai nomadi, che comprendeva imprenditori, rappresentanti della cooperazione, vigili e funzionari del comune di Roma, tra cui Emanuela Salvatori, responsabile dell’ufficio rom nel 2013, già condannata nell’ambito dell’inchiesta Mafia Capitale. Tra i reati contestati dal pm Luca Tescaroli, che ieri ha depositato l’avviso di conclusione indagini per 17 persone, sotto misura cautelare dallo scorso giugno, ci sono la corruzione e la turbativa d’asta.
La richiesta è arrivata al termine dell’udienza Mafia Capitale dedicata ai testimoni citati dai legali di Guido Magrini, ex direttore del Dipartimento Politiche sociali. Tra i teste, l’assessore regionale al sociale Rita Visini, l’ex assessore capitolino Daniele Ozzimo, che si è avvalso della facoltà di non rispondere, e Stefano Venditti, l’ex presidente di Legacoop Lazio, che ha ricostruito la storia dei 14 appartamenti a Case Rosse che Salvatore Buzzi e i suoi soci acquistarono nel 2014 per evitare il fallimento della coop “Deposito Locomotive San Lorenzo”.
Secondo l’accusa, quell’operazione immobiliare che vedeva coinvolta la 29 giugno era strettamente legata al mantenimento di una convenzione sull’emergenza alloggiativa e in particolare allo sblocco di una parte dei 7 milioni di euro stanziati al comune di Roma dalla regione Lazio. Per le difese, invece, l’acquisizione degli immobili per una cifra superiore ai 3 milioni di euro, dei quali vennero versati circa 120.000 euro come anticipo e 901.000 euro come parte del valore residuo, sarebbe stata una normale operazione di favori nell’ambito del mondo della cooperazione.
 A sostegno di questa tesi, Piergerardo Santoro, legale di Salvatore Buzzi ha fatto riferimento ad un’informativa agli atti al processo e precisamente ad una serie di telefonate del 21/11/2013 in cui Venditti affermava di aver parlato della vicenda con Giuliano Poletti, all’epoca presidente nazionale Legacoop, e di aver avuto rassicurazioni sul fatto che “aiuteranno Buzzi”. Nel documento è contenuta anche una frase che l’attuale ministro avrebbe detto a Stefano Rossetti, direttore generale di Unipol Banca, prima che incontrasse Buzzi per concludere l’affare: «Ragazzo vedi che c…. devi fare». Della circostanza, tuttavia, Venditti non ha fornito dettagli precisi. «Non ricordo esattamente cosa mi abbia detto Poletti (che non è indagato per questa vicenda ndr). Io informavo il presidente nazionale su tutto, anche della questione che riguardava la coop San Lorenzo».
MARCO CARTA

11 Ottobre 2016
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