Paolo Sorrentino
5:02 pm, 10 Ottobre 16 calendario

Sorrentino: Racconto la solitudine degli uomini

Di: Redazione Metronews
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INTERVISTA «Ho sempre fatto film in cui racconto uomini che hanno scelto di esser soli; quella di Pio XIII, segnato dalla solitudine fin dall’infanzia, è esponenziale, insostenibile». Parole di Paolo Sorrentino che, con la sua cifra stilistica, firma The young pope, da venerdì 21 (ore 21.15) su Sky Atlantic. La serie, 10 puntate prodotte da Sky con HBO e Canal+ costate 40 mln di euro e già vendute in 110 paesi, è una riflessione sulla natura del potere, della fede e sul ruolo della chiesa cattolica. E ci sarà la 2a stagione.
Sorrentino, come mai ha pensato a Jude Law per il ruolo del papa?
L’avevo visto in “Era mio padre” di Mendes, mi aveva incantato la sua camminata. Tra lui e il Papa giovane c’erano molti punti in contatto. Età, aspetto fisico, fascino e capacità d’impersonare la doppiezza che volevo dare al personaggio.
Un Papa che non vuol piacere alla gente, perché?
Perché rendersi misteriosi e inaccessibili suscita l’interesse della gente.
Gomorra, 1992, ora The Young Pope. L’Italia sta vivendo un “rinascimento” delle serie tv?
Sì, non che prima mancassero le buone idee, ma perché si è ripristinata una sana dialettica tra autori e produttori. In passato accadeva che gli autori esibivano con presunzione la loro superiorità autorale e i produttori la loro conoscenza del mercato. Adesso ,invece, ci si ascolta.
Ora scrive la seconda stagione della serie o il film su Berlusconi?
Lavoro alla sceneggiatura della nuova stagione. Non ho film in programma, ma ho idee. In generale, faccio una cosa per volta.
Vista l’imitazione che fa di lei Crozza?
Sì, e mi ha divertito molto!
 
BARBARA NEVOSI

10 Ottobre 2016
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