PRESIDENZIALI USA
7:20 pm, 9 Ottobre 16 calendario

Repubblicani in fuga Trump resta da solo

Di: Redazione Metronews
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USA Ad un mese dalle presidenziali americane, Donald Trump è sempre più solo. Il video del 2005, in cui l’allora solo palazzinaro di New York si vanta delle sue conquiste femminili ricorrendo ad un linguaggio volgare e sessista nei confronti delle donne, è piombato come un macigno sulla vigilia del secondo confronto televisivo con Hillary Clinton, che si è tenuto nella notte alla Washington University di St.Louis in Missouri. E ora la candidata democratica stacca di netto l’avversario miliardario nei sondaggi.
I big lo invitano a ritirarsi
Intanto i big del partito repubblicano prendono sempre più distanza da Trump, a partire dal candidato vice Mike Pence, che ha irritualmente condannato le parole del suo “capo”: «Sono ingiustificabili». Crescono la fronda nel Gran Old Party (HGop) e la voglia che sia lo stesso Pence a sostituire Trump come cavallo per la corsa alla Casa Bianca. Lo ha suggerito il senatore John Thune; mentre il presidente della Camera, il numero uno del partito repubblicano Paul Ryan, dal primo giorno sostenitore riluttante se non recalcitrante di Trump, si è detto «disgustato» ed ha annullato l’invito al magnate ad un evento politico nel suo Wisconsin.
Contrariata anche la moglie
In totale, finora, tre senatori, tre deputati e un ex governatore repubblicano hanno chiesto formalmente a Trump di farsi da parte. Altri gli hanno revocato il loro endorsement. Anche l’ex rivale alle primarie repubblicane il governatore dell’Ohio, John Kasich ha annunciato: «Non voterò per un candidato che si è comportato in una maniera che riflette così male il nostro Paese». «Ipocriti benpensanti», è stata la replica di Donald Trump. Ma a chiedergli di farsi da parte sono anche nomi di spicco come i Bush, Condoleeza Rice, William Cohen (ex segretario alla Difesa), Michael Hayden (ex direttore della Cia), Mitt Romney (ex governatore del Massachusetts) e John McCain, senatore dell’Arizona. Persino la moglie di “The Donald”, la slovena Melania Knauss, 46 anni, ha bollato come «inaccettabili e offensive» le parole del marito, anche se ha esortato gli elettori ad accettare le scuse.
L’attacco diretto di De Niro
Come ciliegina l’attore Robert De Niro ha diffuso un video in cui insulta Donald Trump: «È così ciecamente stupido, è un cane, un maiale, uno scemo che non sa di cosa parla. Non fa il suo lavoro, non gliene frega niente, non paga le tasse, prende per il culo la società, è un idiota, è un disastro nazionale. È una persona che prende a pugni in faccia la gente e io lo prenderei a pugni in faccia». Sul versante repubblicano di Hollywood, vacilla l’ex governatore della California Arnold Schwarzenegger: «Per la prima volta da quando sono diventato cittadino americano nel 1983 – ha detto – non voterò per il candidato repubblicano alla presidenza». Ma Trump gela tutti: «Le possibilità che io molli sono zero. Non ho mai mollato».
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9 Ottobre 2016
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