Messico
8:45 pm, 27 Settembre 16 calendario

Messico, studenti spariti Un padre li cerca da due anni

Di: Redazione Metronews
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MESSICO Il 26 settembre 2014 è un giorno nero per 43 famiglie i cui figli sono scomparsi nella città di Iguala, nello stato di Guerrero. Gli studenti che frequentavano la  scuola rurale Raul Isidro Burgos, una scuola per insegnanti, sarebbero stati fermati a Ayotzinap, dalla polizia locale, dopo che avevano requisito un autobus per recarsi a una manifestazione di protesta, e sarebbero poi stati consegnato da una gang nota come Guerreros Unidos. Il governo sostiene che la banda ha ucciso gli studenti, prima di bruciare  i corpi e gettare i resti nel fiume San Juan, vicino alla città di Cocula. Nonostante le affermazioni del governo, le famiglie e gli amici dei ragazzi scomparsi continuano la ricerca. Clemente Rodriguez Moreno, un ex venditore di acqua in bottiglia, padre dello scomparso Christian Alfonso Rodriguez, di 19 anni, spiega perché crede che siano ancora vivi.
Ci parli di suo figlio.
Aveva molti sogni. Un giorno Christian mi ha detto che voleva studiare agronomia. Ma per problemi di soldi, è entrato in una scuola rurale ad Ayotzinapa. Così è cambiata per sempre la nostra vita. Era andato in quella scuola per stare più vicino alla sua famiglia e per insegnare alla gente a leggere. Il governo ha cercato di toglierci la speranza di trovarlo, ma io continuo a cercarlo.
Quando è stata l’ultima volta che l’ha visto?
Era il 24 settembre 2014. Quel giorno Christian mi ha detto che aveva già superato la settimana di prova. Quando l’ho portato a scuola ero di fretta e non l’ho nemmeno abbracciato. Ora mi dispiace di non averlo salutato (piange).
Ritiene possibile che torni? 
Sono sicuro che è stato catturato dall’esercito. C’è un testimone che dice di aver visto degli studenti detenuti da militari in un campo. Ma poi si sono spostati. Sono stato lì e ho visto alcune scale e corde sugli alberi.
Che cosa prova  quando le dicono che è morto?
Non mi sento male. Sono sicuro che mio figlio è vivo, perché so che serve un grande fuoco per bruciare tanti corpi. E non c’è alcuna logica nel bruciare 43 corpi in una fossa. In ogni caso, sappiamo che i 43 studenti sono vivi.
Ricevete aiuti?
Sì, in molti Paesi ci sono dimostrazioni. Riceviamo sostegno economico e spirituale, da USA, Germania, Svizzera e Australia – e da messicani.
Cosa fa per trovare Christian?
Prima della sua scomparsa vendevo da una vita acqua in bottiglia. Ma ho dovuto smettere di lavorare. Ho lasciato tutto,  compresa la mia famiglia. Non riesco a dormire, non riesco a pensare ad altro che a mio figlio. Abbiamo rischiato la vita cercando a Iguala e sulle colline di Cocula. Ma non abbiamo trovato nulla.
DANIEL CASILLAS
Metro World News

27 Settembre 2016
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