Per Totti un compleanno in salsa agrodolce
CALCIO Duecentocinquanta gol dopo, Francesco Totti è ancora la bandiera della Roma. Oggi compie quaranta anni e la festa, per il più forte calciatore italiano dal dopoguerra ad oggi, sarà grande. Il problema è che, spente le candeline e le luci della festa, la Roma resterà una malata senza speranza. Alla fine, dopo la sceneggiata napoletana della moglie del capitano giallorosso sulla Gazzetta dello Sport (“Spalletti è un piccolo uomo”) e i balbettii che arrivano dal campo, il sospetto su questo nuovo blocco motore della Roma è uno solo: che la squadra stia per divorare anche Luciano Spalletti. Come ha fatto con Rudi Garcia e prima ancora con Zeman e Luis Enrique, tanto per dire gli ultimi. Ieri la squadra a Trigoria ha conosciuto il pugno duro di Spalletti con una doppia seduta ed allenamenti divisi per reparto e spalmati su tutta la giornata. Il tema della sterzata, della svolta, a Roma è un triste déjà vu: quando serve la svolta non arriva, o dura un battito di ciglia. Riuscirà la Roma a tirarsi fuori dalle secche?
Il piano B del tecnico
Il futuro ora ha le fattezze dell’Astra Giurgiu e dell’Inter. Nella testa di Spalletti c’è una Roma senza Dzeko, per evitare di dare punti di riferimento certi e prevedibili alle difese. I calciatori ora sono tutti sul banco degli imputati: dall’evanescente Salah a Manolas. Il piano B del tecnico di Certaldo sarebbe arrivare a Natale senza farsi divorare dai problemi e col minor gap possibile, recuperando per strada Mario Rui, Rudiger, Vermaelen e pretendere, a gennaio, un attaccante e un centrocampista. Ma si tratta di arrivarci, a gennaio.
A.B.
© RIPRODUZIONE RISERVATA