Referendum costituzionale
9:01 pm, 26 Settembre 16 calendario

Le ragioni del no Onida: una riforma peggiorativa

Di: Redazione Metronews
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ROMA Una riforma che pretende di cambiare diverse cose senza raggiungere obiettivi positivi o peggiorando l’assetto attuale. È il parere del costituzionalista Valerio Onida.
Perchè votare no al referendum?
Per motivi di metodo e di merito. Intanto si tratta di una riforma a “pacchetto”, non ci si chiede di  votare su singoli punti ma, con un unico sì o no,  su un insieme di misure eterogenee. Così la libertà di voto dell’elettore è compromessa. Inoltre è stata portata a termine come riforma di maggioranza, indebolendo così il “senso” della Costituzione come terreno comune.
E nel merito?
Da un lato, si voleva fare del Senato una Camera rappresentativa delle istituzioni territoriali, però l’attuazione è pessima, perché il modo in cui sarebbero eletti i senatori non li rende autentici portavoce delle Regioni, e le funzioni del nuovo Senato sarebbero molto deboli. Dall’altro lato, cambiando drasticamente il Titolo V sul rapporto fra Stato, Regioni ed enti locali si attua un vero rovesciamento della riforma del 2001 producendo uno svuotamento del potere autonomo delle regioni. C’è poi una questione generale.
Vale a dire?
Questa riforma presuppone e promuove un tipo di cultura istituzionale che si ispira al “decisionismo” e all’antipolitica. Quel che importa è che ci sia qualcuno che decide e lo faccia in fretta, non conta come e cosa si decide. Noi già produciamo troppe leggi che si contraddicono fra di loro,  bisognerebbe invece farne di meno pensandoci di più. E poi inoltre si vuole andare incontro agli umori di chi chiede di tagliare “poltrone” e costi, quasi che numero dei componenti e funzioni delle supreme istituzioni costituzionali potessero decidersi in funzione di risparmi di spesa (peraltro minimi) e non in base a criteri di democrazia e funzionalità. 
OSVALDO BALDACCI

26 Settembre 2016
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