Il Grab può partire Intesa col Mit
ROMA cn passo decisivo verso la mobilità sulle due ruote, anche se con un intento turistico. Che però potrebbe essere un ottimo volano per il turismo responsabile.
È il Grab, il Grande raccordo anulare delle biciclette: 44,2 km riservati a chi pedala, dalle vestigia di Roma e dall’Appia Antica alle architetture contemporanee di Zaha Hadid e Renzo Piano, unendo tra loro Colosseo, San Pietro, Trastevere e il centro storico, ma toccando anche le periferie del Quadraro e di Torpignattara. L’anello ciclopedonale che si snoda dentro Roma come un moderno “Grand Tour”, «ha le carte in regola per diventare la ciclovia più bella del mondo», come ha auspicato ieri il ministro dei Trasporti Graziano del Rio. A dare il via alla sua progettazione e realizzazione, il protocollo d’intesa firmato dal ministro e dal sindaco Virginia Raggi, nella sede del Mit.
Le caratteristiche
Il Grab dovrebbe snodarsi su un percorso che per l’80% è già pedalabile, dal momento che si realizzerebbe su strade che sono già provviste di ciclabili, o con marciapiedi abbastanza ampi da ospitare da realizzarne di nuove senza eccessive spese. La totalità dei percorsi sarà realizzata su terreni pianeggianti, sfruttando anche gli argini di Tevere e Aniene. Entro i prossimi 90 giorni il Comune trasmettewrà al Mit una stima economica degli oneri per il progetto di fattibilità della ciclovia.
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