GRANDI MOSTRE
1:14 pm, 20 Settembre 16 calendario

A Firenze Ai Weiwei libero e provocatore

Di: Redazione Metronews
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MOSTRE. Ha un nome emblematico, Libero, la mostra con la quale Palazzo Strozzi celebra Ai Weiwei (Pechino, 1957), uno dei più noti e quotati artisti viventi cinesi. Una celebrità e un paladino dei diritti civili in Occidente ma non in patria, dove è visto piuttosto come un provocatore a caccia di notorietà dalle autorità e la sua arte non entusiasma gli ambienti accademici, come d’avanguardia. Una figura controversa quella di Ai Weiwei, figlio di un poeta, emigrato negli States e autore di opere iconiche della modernità, quali lo stadio di Pechino costruito per le recenti Olimpiadi e il padiglione della Serpentine gallery di Londra, progettato insieme agli architetti svizzeri Herzog & de Meuron, come pure di performance discusse. Quali posare nudo in piazza Tienanmen con la moglie, o assemblare 360 zaini di altrettanti studenti morti nel terremoto del Sichuan del 2008, raccolti nell’opera Snake bag con i nomi di migliaia di giovani vittime di quella catastrofe (70mila morti) pubblicati sul suo blog. Operazioni per le quali l’artista, multato anche per aver evaso al fisco milioni di yuan, è stato imprigionato. Neanche a Firenze le polemiche sono mancate, con l’installazione sulla facciata del palazzo, tra i gioielli del Rinascimento, di una ventina di gommoni arancioni – dal titolo Nuova cornice, a ricordare il dramma dei migranti – stigmatizzati dagli scettici come una “cagata pazzesca”. Ma le polemiche, si sa, fanno bene alle mostre e Ai Weiwei è quel che è: un provocatore nato, prima che un grande artista. «Tutto è arte, tutto è politica, il mio lavoro riguarda sempre l’umanità di oggi», ama dire l’artista.
D’altra parte va detto che il direttore artistico della fondazione Strozzi Arturo Galansino, ha impiegato un paio d’anni a realizzare una mostra che è la prima grande retrospettiva dedicata all’artista, realizzata ad hoc nella culla del Rinascimento italiano e non certo destinata a passare inosservata. Anche perché oltre alle opere visibili all’ingresso del palazzo e del cortile, Nuova cornice e Rifrazioni, e alla sessantina al suo interno, due installazioni sono esposte al mercato centrale (Studio prospettico) e agli Uffizi (Videocamera di sorveglianza), con l’idea di dissacrare i luoghi simbolo della città disvelando le connessioni col potere. Per sostenere le vittime del terremoto in Italia centrale gli incassi del 25 settembre, domenica, sono devoluti. Ai Weiwei, libero, Firenze, Palazzo Strozzi, dal 23/9 al 22/1/2017, info www.palazzostrozzi.org.
MAURIZIO ZUCCARI

20 Settembre 2016
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