terrorismo
8:54 pm, 19 Settembre 16 calendario

Fermato afghano per bombe in Usa

Di: Redazione Metronews
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USA Per ora la caccia all’uomo ha tenuto l’America con il fiato sospeso. Mentre si susseguivano i ritrovamenti di nuove bombe (alla fine sono una decina tra New York e New Jersey) l’Fbi ha diramato l’allerta per la caccia a un uomo «armato e pericoloso». Si trattava del 28enne afghano naturalizzato statunitense Ahmad Khan Rahami, che era stato ripreso da telecamere di sorveglianza nei pressi di Chelsea, il quartiere di Manhattan dove sabato sera una bomba ha provocato 29 feriti. Rahami è stato individuato mentre dormiva in una macchina a Linden, a 20 chilometri da New York, e all’arrivo della polizia ha scatenato una sparatoria. Due agenti sono rimasti feriti, uno dei quali si è salvato grazie al giubbotto antiproiettile. Lo stesso presunto terrorista è rimasto ferito, ma è stato arrestato vivo.
Decisive le impronte
L’uomo sarebbe stato individuato grazie alle impronte ritrovate su un ordigno. Infatti diverse bombe sono state trovate inesplose: una seconda pentola a pressione a New York, e cinque ordigni rinvenuti ieri mattin vicino ai binari presso la stazione di Elizabeth, nel New Jersey. Sabato altre tre bombe erano state collocate (senza danni) a Seaside Park, sempre in New Jersey. Il giovane lavorava nel fast food del padre, era benestante e appassionato di macchine sportive. I clienti del locale lo descrivono come ben integrato.
Legami internazionali
Gli inquirenti e anche le autorità, inizialmente prudenti, hanno iniziato a parlare di attentati con legami internazionali, ma comunque la polizia ha fatto sapere che non sta cercando complici. Non ci sarebbe quindi una cellula terroristica attiva e ancora funzionante lungo l’East Coast statunitense. Le indagini sono in corso, per capire i legami del presunto attentatore e di come si sia radicalizzato. Intanto Obama ha escluso legami tra questi episodi e l’accoltellamento rivendicato dall’Isis, avvenuto sabato in Minnesota. La sicurezza resta al centro del dibattito elettorale, con Donald Trump che insiste sulla necessità di una guida forte e Hillary Clinton che insiste sulla necessità di ricorrere all’esperienza.
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19 Settembre 2016
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