Libia
9:37 pm, 19 Settembre 16 calendario

Due operai italiani sequestrati in Libia

Di: Redazione Metronews
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LIBIA Due operai italiani e uno canadese (forse italo-canadese) sono stati sequestrati insieme al loro autista presso la città libica di Ghat, nella regione meridionale del Fezzan, a pochi chilometri dal confine con l’Algeria. I due lavoratori italiani sono Bruno Cacace, residente a Borgo San Dalmazzo (Cuneo), e Danilo Calonego, proveniente della provincia di Belluno. I tre sono operai di una azienda italiana, la Conicos, che ha condotto i lavori di manutenzione della pista dell’aeroporto internazionale della città di Ghat. 
Gli operai sarebbero stati sequestrati dopo che l’auto sulla quale viaggiavano era stato bloccata da uomini armati non identificati. I tre erano in viaggio verso la loro sede situata a Bir Tahala, a nord del centro abitato. Forse la macchina è stata fermata con una falsa richiesta di soccorso.  
Il sindaco della città di Ghat, Qumani Mohammad Saleh, ha riferito che al momento non è ancora chiaro il gruppo che ha eseguito il sequestro né la località in cui sarebbero stati nascosti i tre operai. Saleh ha chiarito che sono in corso le operazioni per conoscere il gruppo autore del rapimento. Al momento il sequestro non è stato rivendicato da alcun movimento o gruppo terroristico attivo nella zona. «Questi rapimenti sono diffusi tra bande originarie del Mali e del Niger» attive nella zona tra Ghat e Ubari, sostiene una fonte anonima della sicurezza libica ad Aki-Adnkronos International, ipotizzando che il gruppo che ha rapito i due italiani a Ghat, nel sud della Libia, potrebbe dirigersi «verso la città di Ubari o verso il deserto». «Di solito dopo qualche tempo chiedono soldi come riscatto», aggiunge la fonte concludendo che «le forze di sicurezza hanno registrato recentemente dei movimenti di gruppi armati
che si nascondono sul monte Acacus (a sud di Ghat)». «Non ci sono elementi che possono far ricondurre il rapimento all’Isis o al-Qaeda. È una zona di traffici».
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19 Settembre 2016
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