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11:30 pm, 15 Settembre 16 calendario

Onu, possibile una donna come segretario generale

Di: Redazione Metronews
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ONU Mentre procede la corsa alla presidenza della Casa Bianca c’è un altro gruppo di candidati in lizza per una posizione d’élite – quella di segretario generale dell’Onu. E anche lì ci sono buone possibilità che una donna possa diventare il primo segretario generale dell’organizzazione.
«L’importanza dell’Onu è costituita dal fatto che è ancora la sede dove il mondo si riunisce per mettere a punto soluzioni comuni a problemi comuni. È anche il tavolo della pace mondiale. Le sue debolezze e i suoi fallimenti sono pericolosi per tutto il globo», afferma l’ex segretario generale dei Parlamentari per l’azione globale Shazia Z. Rafi. «Il segretario generale deve essere un leader con un cuore in grado di portare gli Stati membri a lavorare l’uno con l’altro».
Questa elezione costituisce la prima volta nei 71 anni dell’Onu in cui i candidati devono prendere parte a una campagna elettorale pubblica. Ma è anche la prima nella quale la metà dei candidati sono donne, fra le quali Irina Bokova, Helen Clark e Susana Malcorra. Dalla fondazione dell’Onu, nel 1945, ci sono stati otto segretari generali maschi. L’Harvard Business Revue ha rivelato che le donne si dimostrano leader migliori degli uomini quando valutate secondo una varietà di parametri. La ricerca ha dimostrato che le donne ottengono punteggi più alti degli uomini in 12 su 16 qualità e competenze del comando.
La presenza di donne nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (l’organo più influente sulla nomina del segretario generale) è molto limitata, perché su 15 membri solo uno ha un capo di governo donna, Teresa May nel Regno Unito, e c’è una sola ambasciatrice, l’americana Samantha Power.
Secondo l’ultimo voto informale tenutosi il 29 agosto, il candidato portoghese António Guterres  ha ricevuto 11 dei 15 voti dei membri del Consiglio di sicurezza, seguito dallo slovacco Miroslav Lajcák con nove voti, mentre Irina Bokova della Bulgaria e Susanna Malcorra dell’Argentina sono le donne più votate con sette preferenze, condividendo il terzo posto con Vuk Jeremic della Serbia. Tuttavia, la Russia, Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Cina hanno tutti il potere di bloccare con il loro veto una candidatura in corso fino alla decisione finale che sarà espressa a ottobre.
I favoriti
António Guterres. Portogallo. Commissario per i rifugiati dal 2000 al 2015.
Miroslav Lajcák. Slovacchia.  Ministro degli esteri e già vicepremier.
Irina Bokova. Bulgaria. Direttore generale dell’Unesco dal 2009.
Vuk Jeremic. Serbia. Già Ministro degli esteri serbo e presidente dell’Assemblea generale Onu.
Susanna Malcorra. Argentina. Ministro degli esteri, già capo di gabinetto dell’ufficio esecutivo Onu.
Sessismo e veti dalla politica
Che il segretario generale sia un uomo o una donna, in ogni caso non si troverà in una situazione facile, spiega Richard Gowan, esperto ONU all’ECFR (European Council on Foreign Relations). 
Quanto è importante la scelta del segretario Onu?
L’Onu è in prima linea in tutte le peggiori crisi del mondo, e le sue operazioni umanitarie e di pacificazione sono importanti quanto difficili. L’Onu ha bisogno di un leader che possa rilanciare un sistema in crisi. 
Come funziona l’elezione?
Dopo un dibattito pubblico il Consiglio di Sicurezza sta tenendo dei sondaggi in cui anonimamente i governi incoraggiano o scoraggiano i candidati. Ci sarà un voto vero del Consiglio probabilmente  in ottobre. Le potenze con diritto di veto possono bloccare i candidati sgraditi. Ci sono dieci candidati, ma alcuni hanno poche possibilità. Il favorito è l’ex premier portoghese Guterres.
È tempo per una donna?
C’è molto clamore su questo, e le donne sembravano favorite, ma poi sono andate meno bene del previsto. Forse per un latente sessismo, ma più che altro per una dimensione politica. Ad esempio la donna più forte, Irina Bokova, è vista come troppo vicina alla Russia. La favorita americana, l’argentina Susanna Malcorra, risulta sospetta a Russia e Cina.  
Quali credenziali servono?
Devi saper girare molto per il lavoro diplomatico. Bisognerà spingere all’applicazione dell’accordo sul clima, e far funzionare le missioni di pace in Paesi allo sbando.
DANIEL CASILLAS

15 Settembre 2016
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