Rifiutopoli
1:32 pm, 14 Settembre 16 calendario

Rifiutopoli, un affare per criminalità e politici

Di: Redazione Metronews
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Roma. Viaggi in Turchia, soldi, assunzioni, utilizzo di auto di lusso. Sono solo alcuni dei benefit che gli imprenditori dei rifiuti  del Casertano erano disposti a dare a politici locali e funzionari pubblici in cambio di gare d’appalto milionarie costruite “su misura”. Un sistema smantellato dalla Guardia di Finanza e dai carabinieri di Caserta in un’indagine coordinata dalla procura di Santa Maria Capua Vetere e che ha portato ieri all’arresto di 20 persone, di cui 13 in carcere e 7 ai domiciliari.
Tra di loro, il presidente della Provincia di Caserta ed ex sindaco di Alvignano, Angelo di Costanzo (Fi), l’assessore all’Ambiente di Alvignano, Luigi Giannetti, il sindaco di Piedimonte Matese (Pd), l’ex sindaco di Casagiove, Elpidio Russo, e il presidente del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano. Tutto è nato da una denuncia che segnalava anomalie nell’affidamento di appalti ad una società che aveva vinto offrendo la costruzione di un’isola ecologica. Solo che il terreno era di un privato, e quindi una scelta non consona. Non solo. Quell’imprenditore improvvisamente aveva iniziato a girare in Porsche.  
Un affare miliardario 
Troppo spesso il grimaldello attraverso cui la criminalità mette le mani sui rifiuti è rappresentato dalle stesse istituzioni preposte alla gestione del servizio. Qualche giorno fa sono state pubblicate le motivazioni dello scioglimento del comune di Corleone: la mafie attraverso l’amministrazione locale si era impossessata del business della “monnizza”. Un affare che andava avanti da anni e che si sostanziava di delibere scritte ad hoc e di scelte dell’amministrazione che rifocillavano la voracità dei clan. 
Proprio ieri c’è stato un blitz dei Carabinieri a Firenze: sono scattati gli arresti per 8 persone e sequestrati beni da 7 milioni di euro per traffico illecito di rifiuti. Nelle discariche finivano anche quelli pericolosi. Quello della monnezza è un business miliardario: secondo Legambiente, da gennaio 2010 a maggio 2016 si sono contate 302 inchieste su corruzione in materia ambientale, con oltre 5.000 persone coinvolte, tra arrestati e denunciati. È la Lombardia, con 40 indagini, ad avere il primato nazionale, seguita da Campania e Lazio. A giugno un’inchiesta come quella casertana aveva avuto come protagonista la Liguria: fiì in manette il sindaco di Lavagna, un consigliere comunale e una deputata. Un sito di stoccaggio era gestito direttamente da una cosca. STEFANIA DIVERTITO

14 Settembre 2016
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