Privacy e internet
10:27 pm, 14 Settembre 16 calendario

Privacy, “Adesso servono nuove regole per il web”

Di: Redazione Metronews
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Roma. Il diritto all’oblio decretato dal giudice non è stato sufficiente. L’oblio, per Tiziana, non è mai arrivato. Il web non perdona. Le sue immagini continuavano a perseguitarla. «Una vicenda terribile e per certi versi anche inspiegabile, ma che non deve essere accaduta invano. Adesso servono nuove regole e certe». A parlare è l’avvocato Fulvio Sarzana, esperto di diritto dell’informazione, delle nuove tecnologie e di internet da più di dieci anni. 
Avvocato, eppure Tiziana aveva anche ricevuto una sentenza a favore.
Sì, la sensazione è che la sua vicenda sia stata pesantemente sottovalutata. Il giudice le aveva dato ragione accogliendo la sua richiesta di cancellazione, ma i tempi di applicazione sono stati troppo  lunghi e gli effetti non sono stai quelli sperati. 
La sensazione è che alla fin fine la Rete abbia le maglie talmente strette che è difficile scappare via…
Può diventare una trappola, certo. Quando le immagini circolano poi è difficile oscurarle del tutto. Il tutto è reso ancora più complicato dal fatto che questi giganti di internet rispondono a regole che non sono italiane ma nella maggior parte dei casi americane, in un mondo molto distante dal nostro.
Devono insomma modificare l’algoritmo con il quale poi le immagini vengono effettivamente individuate e cancellate?
Nessuno di essi ha mai ammesso che a decidere, selezionare e cancellare le immagini c’è un algoritmo. Io credo che sia arrivato il momento che siano scritte regole più certe e più serrate.
Eppure appena si parla di regole e web scattano i dubbi che si stia cercando in qualche modo di mettere il bavaglio alla Rete. Converrà che il confine è davvero molto sottile…
Certo, ma è necessario aprire questa riflessione e farlo subito. Anche dopo la morte della povera Tiziana hanno continuato a insultarla, a nascere nuovi gruppi che parlano di lei… Non è possibile. Servono paletti e servono subito. Serve un regolamento chiaro che anche i giganti del web e le multinazionali devono essere tenuti a rispettare. 
E serve una cultura diversa.
Quello senza dubbio. Gli animi sono esasperati, in tutti i campi. Ma proprio per questo serve una nuova regolamentazione: perché la vita delle persone non può dipendere dalla “buona educazione” del popolo del web.
STEFANIA DIVERTITO

14 Settembre 2016
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