La vita di Prince
12:59 pm, 30 Agosto 16 calendario

Mick Wall racconta il regno di Prince

Di: Redazione Metronews
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Prince fuori scena, lontano dal palcoscenico da cui incantava la folla e immerso nel suo “regno viola”. E’ questo il Principe che ci racconta il critico musicale britannico, Mick Wall, autore di una biografia della popstar pubblicata in Italia da Sperling & Kupfer (229 pagine, 18 euro).
«Icona fashion, rockstar, compositore, polistrumentista, attore, regista: il genio di Prince si è prodotto in mille performance straordinarie che lo hanno reso indimenticabile. Sicuramente uno dei musicisti più talentuosi e influenti di sempre, in grado di mescolare abilmente rock, soul, funk e jazz. Ma chi era The Artist? – si chiede Wall – Prince ha sempre tutelato la sua vita privata, ben nascosta agli occhi della società. Ecco perché questo libro apre una nuova finestra sull’universo della sua storia, come mai è stato fatto prima».
E Wall lo fa partendo da Logan Avenue, quartiere ad ampio tasso di criminalità di Minneapolis in cui Prince trascorre l’infanzia. Un periodo traumatico, scandito da frequenti crisi epilettiche fino a 7 anni. Finché un giorno annuncia: «mamma, non starò mai più male».
«E come lo sai?», «me lo ha detto un angelo», risponde la futura popstar, mostrando una fede che mai lo abbandonerà.
Preso in giro per la sua bassa statura, trova il suo riscatto eccellendo – ironia della volontà – nel basket. A 10 anni l’evento più drammatico e che più influenzerà la sua vita: la separazione dei genitori.
«Credo sia stata la musica il motivo della rottura tra mio padre e mia madre e che lei non volesse che diventassi come lui». Prince eredita la passione per la musica dal papà – un discreto pianista frustrato per non essere riuscito a raggiungere la notorietà – impara a suonare piano e chitarra e si fa conoscere in tempi brevissimi. Il resto – ciò che accade dalle prime esibizioni locali alla mattina del 21 aprile quando viene trovato morto in casa – è storia. Una vita di eccessi, donne e di mille sfaccettature tante quante i nomi del Folletto di Minneapolis.
AGI

30 Agosto 2016
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