Terremoto Centro Italia
3:02 pm, 25 Agosto 16 calendario

Chi sono i cani molecolari L’arma in più dei soccorritori

Di: Redazione Metronews
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ROMA Li hanno chiamati cani eroi. Sono quelli che stanno cercando le vittime sotto le case crollate di Amatrice, quelli che scavando ed abbaiando stanno cercando di sottrarre alle morte persone sepolte sotto le macerie. Sono i cosidetti cani molecolari, che abbiamo visto in azione anche a L’Aquila, in Emilia e in aiuto degli investigatori (come nel caso dell’omicidio di Yara Gambirasio). Ma chi sono questi straordinari animali dal fiuto affilatissimo, unica speranza dell’uomo dopo un terremoto così violento?
L’arma segreta: il naso  
Si tratta di cani con grandi capacità di fiuto, dei segugi dal naso infallibile in grado di riconoscere non solo la presenza di un essere (come fanno i cani “normali” impiegati anche loro nei terremoti), ma specifiche persone, anche dopo molte settimane dal loro passaggio. In pratica riescono a fiutare piccolissime particelle che emanano odore, delle “molecole” secondo una semplificazione giornalistica da cui deriva il nome di “cani molecolari” (assolutamente non scientifico).
L’addestramento speciale
Un cane speciale, certo, a cui però si riserva un addestramento particolare: il cane viene abituato a cercare una sola persona annusandone un indumento. Un addestramento che può durare anni e che viene svolto in centri altamente specializzati. Ma anche la razza gioca un ruolo importante. In questa pratica infatti vengono solitamente usati cani di razza Bloodhound, o Cane di Sant’Uberto, ormai chiamati comunemente dai media cani molecolari.
La memoria dell’odore
In realtà tutte le specie animali sono in grado di fiutare molecole nell’aria. Ma i cani molecolari riescono a mantenere memoria di uno specifico odore, riuscendo a distinguerlo da altri. Il Bloodhound, o appunto Cane di Sant’ Uberto, è di origine belga ed è stato allevato, in tempi antichi, dai monaci dell’omonimo convento nelle Ardenne (allora lo scopo era la caccia, però).  Conteso, in tempi recenti, da belgi (Cane di S. Uberto) e inglesi (Bloodhound), la Federazione Cinofila Internazionale ha messo di recente fine alla diatriba omologando uno standard unico con la denominazione di Chien de St. Hubert, razza belga, anche se oggi sono ben più numerosi i soggetti inglesi rispetto a quelli allevati nella nazione delle Ardenne. Si tratta di un animale buonissimo e giocoso.
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25 Agosto 2016
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