RIO2016
12:50 pm, 11 Agosto 16 calendario

Schwazer “beffato” Per Donati non finisce qui

Di: Redazione Metronews
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GIOCHI “Se avessi preso microdosi di testosterone non avrei potuto festeggiare, sarei dovuto andare a dormire alle nove di sera e soprattutto non avrei dovuto bere alcolici. I fatti, documentati con testimoni, dimostrano il contrario perche’ sono ritornato a casa alle 4”. Così all’AGI il marciatore Alex Schwazer nella sua lunga notte brasiliana qualche ora dopo la comunicazione della squalifica per otto anni emessa dalla Divisione ad hoc del Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna che di fatto gli impedisce di gareggiare ai Giochi di Rio de Janeiro. “Sono stato io ad insistere a venire qui in Brasile per l’udienza difronte al Tas. Volevo metterci la faccia per non lasciare nulla di intentato. Sandro e anche l’avvocato Brandstaetter mi avevano sconsigliato”, ha aggiunto Schwazer. Il Tas ha di fatto distrutto la carriera sportiva dell’altoatesino basandosi sulla presenza di testosterone nelle sue urine e non ha preso in considerazione tutto l’esame dove i legali e i periti di parte avevano dimostrato “l’assoluto profilo antidoping”. In occasione della conferenza stampa tenutasi sulla terrazza dell’hotel, alla quale non era presente Schwazer, l’allenatore Sandro Donati ha affermato: “E’ stata tutta una beffa per umiliare Alex che restera’ per sempre il miglior marciatore del mondo anche perche’ nelle due gare che ha fatto non ha ricevuto alcuna proposta di squalifica. Lo hanno voluto eliminare e ci sono riusciti. Questo e’ un comportamento persecutorio nei suoi confronti”.
L’operazione di redenzione di Schwazer, iniziata il primo aprile del 2015, è complessivamente costata all’atleta circa 50mila euro, spesa che non e’ stata supportata da alcun sponsor (“Alex si e’ pagato tutto di tasca sua”). “Apprezziamo che il Tas abbia ordinato la compensazione delle spese processuali perche’ la Iaaf (federazione mondiale di atletica, ndr) aveva beffardamente chiesto che pagassimo noi tutto il procedimento – ha concluso Donati -. Percorreremo la strada giudiziaria fino in fondo. La Procura di Bolzano si focalizzerà sui controlli antidoping, quella di Roma su altri aspetti altrettanto molto gravi”. Infine, spunta una novita’ emersa nel corso dell’udienza di lunedi’ difronte al Tas. Il controllo antidoping del primo gennaio 2016 a Calice di Racines è stato ordinato dalla Iaaf il 16 dicembre, il giorno della deposizione di Schwazer in Tribunale a Bolzano in veste di teste nel processo, tutt’ora in corso, a carico dei due ex medici della Fidal, Giuseppe Fischetto (oggi medico inglobato nel settore antidoping della Iaaf) e Pierluigi Fiorella, nonché dell’allora responsabile del servizio sanitario della Fidal, Rita Bottiglieri. Quel giorno davanti al giudice Carla Scheidle l’altoatesino avanzò le sue perplessità e la sua mancanza di fiducia sull’operato di Fischetto.
AGI

11 Agosto 2016
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