Erosione delle coste
4:05 pm, 4 Agosto 16 calendario

Pinne, maschera e sonar alla ricerca dell’erosione

Di: Redazione Metronews
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Roma – Mappare la costa rocciosa del Mediterraneo ocn maschera e pinne. È un progetto, del tutto innovativo, partito proprio in  queste ore per le tappe previste per quest’anno. Geoswim, questo il nome, farà percorrere a speciali sub 23mila chilometri di costa per studiare i meccanismi di erosione attraverso le variazioni del livello delmare.
Geoswim è coordinato dall’università di Trieste in collaborazione con Enea e la prima tappa è stata al Conero, nelle Marche. La particolarità del progetto sta nel fatto che il team di ricercatori lavora in acqua con maschera e pinne, spingendo a nuoto un piccolo laboratorio galleggiante, dal nome mitologico Ciclope, equipaggiato con due telecamere, un sonar e una sonda per le analisi chimico-fisiche. 
«Esplorando la costa da vicino, metro dopo metro e sotto il pelo dell’acqua – ha spiegato Fabrizio Antonioli geomorfologo Enea che da tre anni partecipa alle spedizioni Geoswim – possiamo osservare ciò che satelliti e imbarcazioni non riescono a vedere. In questo modo riusciamo a rilevare le variazioni della costa “in continuo”, studiare i meccanismi di erosione costiera e di formazione delle grotte marine e individuare la presenza di sorgenti di acqua dolce.Tutte wueste informazioni ci permettono di calcolare le recenti variazioni di livello del mare». 
Negli ultimi 300 anni il promontorio del Conero è stato interessato da significativi movimenti di frana. Dai rilievi infatti è emersa una presenza ridotta di organismi marini litorali lungo le falesie a picco sul mare a causa di ammassi di rocce poco stabili e della alta energia delle onde.

4 Agosto 2016
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