amianto
10:00 am, 1 Agosto 16 calendario

Fibronit, un parco al posto della fabbrica killer

Di: Redazione Metronews
condividi

BARI – Dalla morte alla vita. La collina d’amianto su cui fino a vent’anni fa la Fibronit era in piena attività, con il suo carico di veleni d’amianto, diventerà un parco in memoria delle vittime del mesotelioma.
Siamo nel quartiere Japigia, nel cuore di Bari. Qui per decenni la Fibronit ha seminato posti di lavoro e malattie d’amianto. Ogni faniglia, in un modo o nell’altro, ha avuto a che fare con questo killer seriale. 
Ma ora in Comune è stato finalmente firmato un imortante accorod, la cui stipula segue di una settimana alcuni passaggi indispensabili: cioè l’approvazione da parte del consiglio comunale della delibera della Giunta con cui si acquisivano le  aree di proprietà della curatele Fibronit e Materit, e la conferenza di servizi locale con cui le parti in causa hanno approvato il progetto esecutivo di bonifica del sottosuolo.
L’accordo di programma è una procedura prevista dalla legge 266 del 23 dicembre 2005, per il recupero delle aree contaminate interessate dalle procedure di fallimento nei siti di interesse nazionale qualora, trascorsi 180 giorni dalla dichiarazione di fallimento, non risulti avviato l’intervento di bonifica (e il fallimento della finanziaria Fibronit spa e della Materit srl risale al 2008).
L’accordo è stato firmato dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il vicesindaco della Città metropolitana Michele Abbaticchio e il sindaco di Bari Antonio Decaro.
Il sito sarà bonificato (a oggi c’è solo una messa in sicurezza “provvisoria” che risale a otto anni fa). Si legge su AmbienteAmbienti: “Le vittime  della fabbrica sono 400 (su un totale di 530) gli ex operai della Fibronit morti negli anni per patologie legate all’esposizione da amianto, mentre sono residuali i numeri accertati in giudizio. Quanto alle malattie riscontrate tra le persone che hanno vissuto nel raggio di 1km dalla Fibronit, le cifre ufficiali del 2009 parlano di 51 casi accertati di mesotelioma, con una particolare concentrazione nel quartiere Madonnella. Eppure il mesotelioma è una malattia rara che colpisce 1 persona su 100mila. 51 casi solo a Bari in quell’area rendono l’idea dell’impatto letale della Fabbrica sulla salute dei cittadini. I numeri sono la risposta più eloquente ad una tendenza negazionista che negava, appunto, i rischi enormi legati alla presenza di una fabbrica di amianto nel cuore di una città”.
I lavori  del parco, per un importo complessivo di 14 milioni di euro, cominceranno a settembre e dureranno due anni e mezzo. Prima ci sarà l’esecuzione degli interventi di bonifica e poi la realizzazione di quel progetto di valorizzazione delle aree, che trasformerà una zona pericolosa sotto il profilo ambientale e sanitario in verde pubblico, in un anfiteatro per manifestazioni di vario tipo, in centro di aggregazione.
STEFANIA DIVERTITO

1 Agosto 2016
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo