giustizia
12:51 pm, 29 Luglio 16 calendario

Ok Csm a linee guida sulle intercettazioni

Di: Redazione Metronews
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ROMA Via libera, con una sola astensione, del plenum del Csm alle linee guida in materia di intercettazioni. L’assemblea di Palazzo dei Marescialli ha approvato la delibera presentata dalla Settima Commissione (relatori i togati Francesco Cananzi e Antonello Ardituro e la laica Paola Balducci), offrendo così buone prassi agli uffici giudiziari sulle trascrizioni di conversazioni intercettate, anche alla luce delle numerose circolari già adottate in alcune Procure del Paese. Il Csm invita a una «sobrietà contenutistica» nei provvedimenti giudiziari che riportano stralci di intercettazioni e definisce «centrale» il ruolo del pm, che, nel trattamento dei dati sensibili, «potrà operare una prima selezione delle conversazioni» e valutare anche «se omissare, nelle conversazioni comunque rilevanti, i riferimenti a cose o persone, se non strettamente necessari, dandone conto con adeguata motivazione».
Ricercare il giusto equilibrio
Ai magistrati si indica un «uso accorto e professionale degli strumenti normativi, anche attraverso l’uso mirato e razionale dell’udienza stralcio, che tenga conto anche delle ricadute organizzative», che «consente di predisporre adeguate misure di garanzia e salvaguardia dei dati e delle informazioni sensibili raccolte nel corso delle indagini, e che non sono attinenti nell’informazione provvisoria». Nella delibera approvata si sottolinea «l’esigenza di ricercare il giusto equilibrio tra valori costituzionali, nessuno dei quali è tanto prevalente da imporre automaticamente il sacrificio dell’altro»: una «attenta e responsabile applicazione di tali presidi – si legge nel documento – ovvero di alcuni di essi potrà consentire di assicurare in via generale un livello avanzato di tutela ai soggetti coinvolti nonchè ai magistrati responsabili del trattamento del dato, di operare, nell’ambito della legislazione vigente, in un quadro di regole e di standards operativi condiviso dall’organo di governo autonomo».
No ad ostacoli e riassunti
Il Csm ribadisce che il rimedio alla divulgazione di dati sensibili contenuti in intercettazioni «non può essere rappresentato dalla riduzione dell’area operativa del mezzo di ricerca della prova in esame, che è indispensabile per le investigazioni», nè «tantomeno dall’opzione di riportare per riassunto e non in forma integrale le conversazioni nei provvedimenti giudiziari, con il rischio di ridurre la genuinità della prova scaturita dalla conversazione intercettata».
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29 Luglio 2016
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