Amarcord olimpico
3:56 pm, 26 Luglio 16 calendario

Il bell’Antonio Rossi ci fece innamorare del kayak

Di: Redazione Metronews
condividi

OLIMPIADI  Alzi la mano chi, fra i tanti appassionati delle Olimpiadi e dello sport in generale, non ha iniziato ad interessarsi di canoa grazie ai successi di Antonio Rossi con il suo kayak, di Josefa Idem e prima ancora, di Oreste Perri. Veder pagaiare sull’acqua questi atleti in tutta la loro forza, bellezza ed eleganza e vederli salire sul podio più alto ha contribuito a diffondere la “cultura” della canoa, il piacere dello scivolare con lo scafo in mare o al lago godendosi il panorama o del cimentarsi in gare improvvisate con gli amici.
Antonio Rossi, tre volte oro in diverse edizioni delle olimpiadi (Atlanta e Sydney), oro ai mondiali, una sfilza di medaglie d’argento fra Olimpiadi, mondiali ed europei, due di bronzo, una carriera bellissima che ha fatto gioire gli italiani conquistandosi il merito di portare la bandiera alle Olimpiadi, ancora si emoziona al ricordo di quell’ingresso nello stadio di Pechino: «Essere il Portabandiera-, ha raccontato nell’ambito di una serie di interviste di Agi ad ex olimpionici azzurrri in vista dei Giochi di Rio, -vuol dire rappresentare gli atleti, una nazione e sapere che quel Paese si riconosce in te. Quando si vince una medaglia si prova un’emozione fortissima a salire sul podio, ad indossare la maglia della nazionale, a sentire l’inno di Mameli e a vedere la bandiera più alta». Una parola ha influito nella vita del campione olimpico, determinazione: «È vero, per me è stata fondamentale. Dall’88 quando sono entrato nella Guardia di Finanza fino al 96 alle prime Olimpiadi facevo una settimana di vacanze. Quando si è ragazzi ci si può allenare nelle ore pomeridiane conciliando il tempo con la scuola. Ma quando si incomincia a gareggiare ad alto livello occorrono molte ore. D’inverno io mi allenavo circa sette ore al giorno divisi tra canoa e palestra tutti i giorni tranne la domenica e più mi avvicinavo alle gare più aumentavo il tempo dedicato alla canoa arrivando a cinque ore più la palestra. Serve anche una sana alimentazione. Io sono cresciuto con la dieta mediterranea, mi hanno insegnato che ai muscoli serve benzina, i carboidrati, e quindi mangiavo pasta, tanta verdura e una volta al giorno carne bianca. La mia carriera e’ stata molto lunga e quindi il metabolismo con il tempo è cambiato. All’inizio potevo mangiare moltissimo, poi con l’età ho dovuto iniziare a stare più attento rinunciando ai dolci».
AGI

26 Luglio 2016
© RIPRODUZIONE RISERVATA