ATTENTATI GERMANIA
4:47 pm, 25 Luglio 16 calendario

Attentato in Germania, L’autore era un profugo siriano

Di: Redazione Metronews
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ANSBACH Non si arresta la scia di sangue e terrore che da una settimana sta funestando la Germania. Ieri sera poco dopo le 22 un attentatore suicida si è fatto esplodere, dopo essere stato allontanato da un festival musicale, in un locale nel centro di Ansbach, città di 40 mila abitanti in Baviera. Si tratta di un 27 enne siriano a cui era stato negato l’asilo. Il gesto è stato rivendicato dall’Isis, secondo quanto riportato da Amaq, l’agenzia di stampa legata al sedicente Stato islamico .
Nell’esplosione sono rimaste ferite 12 persone di cui 3 in modo grave. Almeno 2.500 sono state evacuate dal locale che ospitava l’evento. Si tratta del terzo attacco in Baviera da una settimana, prima il ferimento a colpi di machete da parte di un giovane di origine afghana, poi l’attentato di venerdì a Monaco che ha provocato nove morti. Il responsabile dell’attacco di ieri sera era un profugo siriano di 27 anni al quale un anno fa era stato negato il diritto d’asilo.  L’uomo è morto sul colpo dopo aver fatto esplodere lo zaino contenente un ordigno rudimentale all’interno di un bar.  L’attentatore era già noto alle forze di polizia: aveva già tentato il suicidio due volte ed era stato ricoverato in un ospedale psichiatrico. Nonostante gli fosse stato rifiutato il diritto d’asilo, non era stato rimpatriato in Siria proprio per la drammatica situazione del suo Paese.
Secondo fonti del ministero dell’Interno bavarese, gli era stato però notificato un ordine di estradizione per la Bulgaria. Un atto che forse potrebbe aver contribuito al gesto di ieri sera. Il ministro dell’Interno della Baviera, Joachim Hermann, che ha annunciato misure per scongiurare abusi da parte di chi chiede il diritto di asilo, ha commentato: «È terribile che qualcuno abbia abusato dell’opportunità di aver trovato rifugio qui – ha affermato il ministro – dobbiamo fare il possibile affinché una simile violenza nel nostro Paese, perpetrata da chi chiede asilo politico, non si diffonda ulteriormente».
METRO

25 Luglio 2016
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