Andria/Disastro ferroviario
9:14 pm, 17 Luglio 16 calendario

Disastro ferroviario Lunedì gli interrogatori

Di: Redazione Metronews
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BARI Lo avevano tranquillizzato facendogli vedere un videogioco sul telefonino mentre spostavano le lamiere che lo imprigionavano, accanto al corpo della nonna morta nell’impatto tra i due treni sul maledetto binario unico tra Andria e Corato. Ieri il piccolo Samuele, 7 anni festeggiati in ospedale, è tornato a casa. Restano ancora ricoverate 18 persone in seguito al disastro ferroviario che martedì scorso ha provocato 23 vittime.
Lunedì è prevista la convocazione per  l’interrogatorio a Trani dei  due capistazione, Vito Piccarreta e Alessio Porcelli, rispettivamente in servizio ad Andria e a Corato al momento dell’incidente.
La Procura della Repubblica indaga per disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Nell’inchiesta sono  indagati oltre ai due capistazione i vertici di Ferrotramviaria (il presidente del Cda Gloria Pasquini, il dg Massimo Nitti e il direttore di esercizio Michele Ronchi) e il capotreno superstite, Nicola Lorizzo.
Non è ancora certo che gli interrogatori si svolgano effettivamente. L’avvocato Roberto Massimo Chiusolo, difensore di Porcelli, ha chiesto il rinvio perché il legale è impegnato in un’altra udienza. A rischio anche l’audizione di Piccarreta per motivi di salute. 
Certamente, però,  tra gli argomenti degli interrogatori ci sarà anche la possibile alterazione di alcuni registri di viaggio, con particolare riferimento agli orari, dei treni nella tratta compresa tra le due stazioni.
Durante le indagini infatti  sarebbe emerso che l’orario di transito di uno dei due treni sarebbe stato cambiato a penna sul registro dei convogli. Gli inquirenti hanno quindi avviato accertamenti per capire se si sia trattato di un tentativo di almeno un ferroviere di coprire l’errore compiuto che ha portato al disastro ferroviario.
Finora si è accertato che sulla tratta erano presenti tre treni: uno arrivato ad Andria da Corato mentre gli altri due erano stati fatti partire da entrambe le stazioni. Il convoglio partito da Andria e diretto verso sud non doveva lasciare la stazione. L’anomalia riscontrata sui registri, se accertata, potrebbe culminare nell’accusa di falso.  
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17 Luglio 2016
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