“Rara”, a Giffoni il film che celebra la diversità

FESTIVAL Quando la famiglia è “fuori standard” per i compagni, gli insegnanti, insomma per il mondo di una 13enne che vive con mamma e la compagna della mamma, e che ha un papà risposato. È la storia di “Rara”, una delle  più attese al festival di Giffoni che aprirà i battenti domani, ma che già oggi vedrà all’opera 4150 giovani indaffarati nella maratona dedicata a Leonardo DiCaprio, una proiezione non stop da “Prova a Prendermi” a “The Wolf of Wall Street”. A presentare “Rara” in anteprima italiana, ci sarà la regista Pepa San Martin, accompagnata dalla giovane Julia Lubbert.
Pepa, perché anche i giovanissimi dovrebbero  vedere “Rara”?
Perché parla di loro: di come a volte si può crescere in un universo normalissimo ed essere di colpo messi in crisi dai pregiudizi degli altri per i quali non è accettabile ciò che per te è naturale.
Da dove siete  partiti?
Da casi di discriminazione realmente accaduti. È una storia vera che ruota intorno a tribunali e dichiarazioni, ma non vuole essere un film politico bensì sull’amore, su ciò che si perde e su come andare avanti restando fedeli alla propria identità. Credo che un film e l’arte siano in grado di modificare la società diversamente.
Quindi la battaglia per la diversità sessuale, di cui ci riempiamo molto la bocca, è solo all’inizio?
Quella riportata nel film è una tendenza realmente presente nella società, in fondo ci sono ancora Paesi in cui l’omosessualità è reato. C’è ancora una lunga strada da percorrere per il riconoscimento dei diritti LGBT. Non dimentichiamolo. SILVIA DI PAOLA