LEGGENDA DI TARZAN / SAMUEL L. JACKSON
7:17 pm, 6 Luglio 16 calendario

Per Samuel L. Jackson un Tarzan antirazzista

Di: Redazione Metronews
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CINEMA  “The Legend of Tarzan”, la nuova versione del libro di Burroughs firmata da David Yates, sarà nelle sale italiane solo il 14 luglio, ma già è il titolo di cui tutti parlano. Il film è più un sequel della storia, visto che  Lord Greystoke (Alexander Skarsgard) è ormai un ricco nobile di Londra. La vicenda prenderà il via quando sarà rispedito in Congo. Affianco a lui, Samuel L. Jackson, nei panni dello storico e combattente realmente esistito George Williams. «Non mi sorprende che dopo oltre 66 film su Tarzan, la produzione si sia fermata negli ultimi anni», dice Jackson, «dipende da quella patina di razzismo contenuta nel libro che abbiamo eliminato».
Mr. Jackson, chi era il suo personaggio?
George era un uomo schiacciato dal senso di colpa per aver patecipato allo sterminio dei nativi americani. Per questo  andò in Messico a combattere per la rivoluzione. Era un po’ avventuriero e un po’ ladro. Ha scritto un trattato interessante sulle condizioni dei neri in America. Un uomo molto interessante che non tornò mai negli Usa preferendo l’Inghilterra.
L’Inghilterra è sempre stata più tollerante degli Usa…
Condizione che potrebbe cambiare, veda  la Brexit.
Ha passato molto tempo a Londra, pensa che sia cambiato l’atteggiamento verso gli immigrati?
È strano: la Gb è un Paese multiculturale, Londra sembra più musulmana della maggior parte dei Paesi. Ma, contemporaneamente, puoi vedere la paura. La stessa paura che alcune persone stanno  diffondendo negli Usa. È pazzesco!
Lei esprime chiaramente il suo pensiero sui social: ha mai avuto problemi?
La gente a volte inveisce, ma non mi tocca. Gestisco io il mio account Twitter e rido di chi mi insulta. A volte scateno i miei fan contro di loro!
Lei ha oltre 13 milioni di followers, Trump 4 milioni…
Se sommassi Twitter a quelli a che ho su Weibo (il social cinese, ndr), probabilmente potrei prenderlo a calci nel culo.
Lei viaggia a cinque film all’anno, come fa?
Come tutti, mi alzo la mattina e vado a lavorare. Amo il processo creativo, mi piace il risultato, mi piace guardare i film.
Alcuni suoi colleghi affermano di odiare il rivedersi sullo schermo…
Stronzate. Matt Prigge / MWN

6 Luglio 2016
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