politica
8:43 pm, 6 Luglio 16 calendario

Alfano: dimissioni? Non ci penso proprio

Di: Redazione Metronews
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ROMA Angelino Alfano resiste. Parlando con i suoi alla Camera il titolare dell’Interno, dopo la pubblicazione delle intercettazione sul fratello e sul padre, ha escluso il passo indietro: non sarà un caso Lupi 2, ha detto ai deputati centristi che gli hanno chiesto quali fossero le sue intenzioni. «Oggi la barbarie illegale arriva a farmi scoprire, dalle intercettazioni tra due segretarie, che un uomo di ottant’anni, il cui fisico è da tempo fiaccato da una malattia neurodegenerativa che non lo rende pienamente autosufficiente, avrebbe fatto “pressioni” presso le Poste per non so quale fantastiliardo di segnalazioni», ha detto il leader Ncd. «Le due signore che parlano, anche insultandomi, non so chi siano, ma quell’uomo lo conosco bene – sottolinea Alfano – perché è mio padre ed è indegno dare credito e conto a ciò che i magistrati avevano scartato». A esprimere solidarietà ad Alfano tanti colleghi, tra cui Lupi, Cicchitto, Schifani, e poi Casini e il ministro Galletti. Per il Pd il capogruppo Rosato: «Alfano sta facendo bene il suo lavoro e le cose che leggiamo non coinvolgono né il suo lavoro né la correttezza dei suoi comportamenti».
Primi interrogatori dell’inchiesta Labirinto
Primi interrogatori davanti al gip e prime parziali ammissioni da parte di alcuni arrestati. Sentiti, tra gli altri, gli amministratori di aziende informatiche e i funzionari dell’Agenzia delle Entrate. Giovedì sarà la volta di alcuni indagati agli arresti domiciliari mentre venerdì dovrebbe toccare a Raffaele Pizza.
Fronda Ncd porta venti di crisi
Monta la “fronda” interna all’Ncd. Sono otto i senatori che spingono per una rottura immediata con il Pd e l’apertura di una crisi di governo. «Dobbiamo uscire subito dal governo. Renzi non reggerebbe? Non è un mio problema – dichiara Giuseppe Esposito, senatore legato al capogruppo Schifani – quello che dovevamo fare l’abbiamo già fatto». «Nella direzione nazionale abbiamo ribadito la nostra posizione di un partito che si è fondato sulle riforme – la replica della ministra Lorenzin – abbiamo votato le riforme in Parlamento, molte portano la nostra firma, adesso facciamo il referendum e dopo ci incontreremo per fare il tagliando alla nostra missione». Intanto l’opposizione va giù dura contro il ministro dell’Interno con M5S,  Lega e Fratelli d’Italia che chiedono un passo indietro ad Alfano. «Ministro faccia una cosa giusta: dimissioni», chiede il leader della Lega Salvini. Le dimissioni chieste anche da Giorgia Meloni. Per Fabrizio Cicchitto (Ncd) «c’è chi vuole arrivare ad una sorta di resa dei conti anticipata».
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6 Luglio 2016
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