MARCO POLO / NETFLIX
6:00 pm, 4 Luglio 16 calendario

Lorenzo Richelmy il Marco Polo della tv

Di: Redazione Metronews
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CINEMA  Ha 26 anni, è spezzino, sorriso contagioso e una grande voglia di parlare. È Lorenzo Richelmy, uno di quegli attori che, senza troppi clamori, si è fatto strada negli Usa prima di diventare famoso nel nostro Paese, conquistandosi meritatamente il ruolo di Marco Polo nell’omonima serie (la seconda stagione è disponibile in esclusiva su Netflix). Quando lo abbiamo incontrato ci ha raccontato la sua esperienza e perché l’autore de “Il Milione” dovrebbe essere un esempio per noi italiani di oggi.
Richelmy, serie come “Marco Polo” o “Da Vinci’s Demons” che immagine danno dell’Italia all’estero?
Io sono orgoglioso di come venga rappresentato Marco Polo, perché trasmette un’immagine molto positiva degli italiani. Siamo “conosciuti” per le intricate questioni politiche, per la situazione economica non certo rosea e per la mafia,  ma pensare che quel ragazzo di 17 anni – capace di vivere con i Mongoli per 20 anni per poi tornare indietro e creare un ponte fra l’Oriente e l’Occidente –  fosse italiano, mi riempie di orgoglio.
Cosa sapeva di Marco Polo prima di interpretarlo sullo schermo?
Quello che studiano tutti a scuola: che era un mercante e che fece conoscere la Cina… Anche se poi ho scoperto, quando ho dovuto approfondire la sua storia, che quando è tornato non ha portato nulla con sè, quindi che razza di mercante poteva essere? (sorride, ndr)
E oggi, dopo aver conosciuto la sua vita, cosa ne pensa?
Per me Marco Polo rappresenta il primo uomo moderno, un uomo che ha saputo far comunicare due mondi lontani fra loro per cultura e distanza fisica. Noi dovremmo imparare da lui e fare la nostra politica e non copiare i modelli degli altri.
MATTIA NICOLETTI

4 Luglio 2016
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