Mare inquinato
12:33 am, 29 Giugno 16 calendario

Mare tra rifiuti e cemento Ma varrebbe il 3,5% del Pil

Di: Redazione Metronews
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Roma Oltre settemila chilometri di coste con bellezze storiche, ambientali, geomorfologiche che determinano in modo significativo l’identità italiana. Ma oggi, il 51% dei litorali italiani è stato trasformato da case e palazzi: negli ultimi decenni al ritmo di 8 chilometri all’anno, più della metà dei paesaggi costieri sono stati trasformati da palazzi, alberghi e ville. C’è scritto nel rapporto Ambiente Italia 2016 di Legambiente. Secondo il rapporto, è eroso un terzo delle spiagge; ben 40 i reati contro il mare rilevati ogni giorno.
Risorsa straordinaria
Eppure il mare sarebbe una risorsa inestimabile: il sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo, anticipando i dati di un rapporto di Unioncamere ha dato la misura delle potenzialità non sfruttate: «L’economia del mare vale il 3,5 del nostro Pil, intorno ai 43 miliardi di euro, con 835mila occupati e 185mila imprese in cui trovano lavoro molte donne e molti giovani. Le nostre spiagge producono 3 milioni di euro l’anno per ogni ettaro», ha detto. 
Non solo cemento: l’habitat marino è messo alla prova dall’inquinamento, con il 25% degli scarichi cittadini ancora non depurati e ben 1.022 agglomerati inprocedura di infrazione europea. Solo il 19% della costa è sottoposta a vincoli di tutela. Ben 714 rifiuti ogni 100 metri di costa, il 76,3% dei quali costituito da plastica. E se sembra tanto, bisogna  considerare che il 70% dei rifiuti resta sui fondali marini mentre quelli che vengono in superficie rappresentano solo il 15% del totale.  Insomma, ciò che vediamo non è che la punta dell’iceberg. Dopo la plastica, la tipologia di rifiuti più diffusa è rappresentata da mozziconi di sigaretta (7,9%), carta (5,5%) e metallo (3,6%). Per quanto riguarda i mozziconi, ne sono stati trovati più di 2.600, il contenuto di 132 pacchetti, più del doppio della quantità rilevata nel 2015. Ma c’è anche una luce in fondo al tunnel di notizie negative, costituita dal sistema di riserve e parchi: 26 riserve, 1 santuario a protezione dei cetacei, 1 parco archeologico sommerso, 2 parchi nazionali con protezione a mare e l’istituzione prevista di 54 aree marine protette (Amp): quella italiana è la più grande rete di aree marine protette e a livello internazionale si parla di “caso italiano”.  
STEFANIA DIVERTITO

29 Giugno 2016
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