Brexit
9:37 pm, 28 Giugno 16 calendario

Brexit, l’Unione mette fretta a Londra

Di: Redazione Metronews
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UNIONE EUROPEA Restamolto agitato il Canale della manica che divide la Gran Bretagna dall’Europa. L’Unione europea non intende fare sconti a Londra e ribadisce la richiesta che essa completi rapidamente le procedure di uscita. La stessa musica suona tanto nell’Europarlamento quanto al Consiglio europeo. Il premier Gb, David Cameron, è torna a Bruxelles al Consiglio Ue, di fronte agli altri 27 leader, per la prima volta dopo il referendum sulla Brexit. Cameron ha auspicato un «divorzio il più possibile costruttivo» e ha sottolineato la necessità che dopo il completamento della Brexit le relazioni tra l’Ue e Londra siano «più strette possibile in termini economici e di cooperazione sulla sicurezza». A cena la discussione è stata incentrata proprio sulla tempistica e sui nuovi rapporti, ma i leader europei hanno chiarito con una certa fermezza che non potranno esserci negoziati informali prima della notifica della Brexit, e anche non intendono mettere in difficoltà Londra, ma neanche aspettarne i comodi. Merkel ha avvertito il Regno Unito che non potrà scegliere di mantenere i privilegi, facendo a meno di tutti gli obblighi.
Il Parlamento europeo intanto ha approvato la mozione che chiede l’avvio rapido delle procedure di uscita per non paralizzare un’Unione il cui futuro è in gioco. Il leader il leader euroscettico, Nigel Farage, è stato fischiato e contestato, quando ha detto che non si dimetterà e ha previsto che «il Regno Unito non sarà l’ultimo Paese a lasciare l’Ue». Ha votato contro la mozione del Parlamento e con lui i 5 Stelle che fanno parte del suo stesso gruppo. Ovazione invece per il parlamentare scozzese che ha chiesto agli europei di non abbandonare la Scozia. 
Federica Mogherini, esortando a evitare che il caos si estenda a altri Paesi europei, ha avvertito che «non ci sono mezzi Stati membri. O si sta nell’Unione o no».
Draghi taglia la crescita dell’Europa
La decisione della Gran Bretagna di lasciare l’Ue avrà un impatto sulla crescita attesa del Pil dell’Eurozona stimabile nell’ordine di 0,3-0,5 punti percentuali in meno rispetto alla crescita ipotizzata nello scenario di base, nei prossimi tre anni. Lo ha spiegato il presidente della Bce Mario Draghi ai leader europei. Draghi ha anche avvisato del rischio che ci sia una percezione di ingovernabilità della Ue. Ha poi chiesto diaffrontare la vulnerabilità del settore bancario e di orientare la politica fiscale verso gli investimenti.
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28 Giugno 2016
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