Brexit
9:33 pm, 26 Giugno 16 calendario

Brexit, Renzi: nessun rischio per l’Italia

Di: Redazione Metronews
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ROMA Con la Brexit «nessun rischio per l’Italia che è nel gruppo dei paesi di testa dell’Unione», ma anche se ci fossero delle difficoltà, il governo italiano e le istituzioni europee «sarebbero pronte a intervenire» per garantire i consumatori e i risparmiatori. Lo ha detto il premier Matteo Renzi, intervistato dal Tg1. «La partita è finita, adesso si volta pagina». «È arrivato il momento di occuparci del rilancio dell’Europa. Parli meno di banche e più di valori, di giovani, di economia, di immigrazione».«Cambiare l’Europa è diverso da uscire dall’Europa».
Ripercussioni economiche
La Brexit costa. Prima di tutto costerà ai britannici. Su questo gli esperti sono tutti d’accordo. Secondo la Ue se Londra vuole restare nel mercato interno come la Norvegia dovrà pagare più di quanto faceva adesso. Inoltre ci saranno conseguenze sui posti di lavoro in Gran Bretagna. E per l’Italia? Secondo uno studio di Prometeia «per la prima volta da 40 anni» ci potrebbero essere dazi sul mercato britannico, cosa che potrebbe costare alle aziende italiane 1,12 miliardi di euro. In difficoltà soprattutto il comparto agro-alimentare, e si segnalano i timori dei viticoltori e del settore “spumante”. L’industria alimentare italiana potrebbe perdere 450 milioni di euro, mentre la moda (abbigliamento e calzature) vede a rischio 200 milioni di euro di esportazioni. Per i risparmiatori molto dipenderà dalle Banche e dalle Borse, ma potendo il consiglio dei gestori è di mantenere i propri risparmi o incrementare le quote per mediare le perdite. La sterlina debole potrebbe diventare concorrenziale con l’euro e favorire l’export britannico rispetto a quello italiano. 
Timori per gli effetti di Brexit sui mercati finanziari. Per gli esperti se prevale la razionalità non dovrebbero esserci immediati scenari terribili: venerdì scorso si è “corretto” le precedenti scommesse sul Remain, e le Banche centrali sono pronte a intervenire. Ma si aggiunge l’incognita Spagna. 
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26 Giugno 2016
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