AMMINISTRATIVE TORINO
11:43 pm, 15 Giugno 16 calendario

Piero Fassino: “So come proseguire nel cambiamento”

Di: Redazione Metronews
condividi

Piero Fassino, negli ultimi 10 anni è diventata sempre più attrattiva nell’offerta culturale e nel turismo. Ma questo sviluppo non ha compensato la caduta occupazionale in una città che ha perso in buona parte la sua vocazione industriale. Come recuperare quella forza lavoro esclusa da investimenti che  hanno favorito lo sviluppo di settori più elitari, come le infrastrutture per la ricerca e gli atenei?
Dall’analisi dei dati diffusi pochi giorni fa dalla Camera di Commercio in merito al 2015, l’economia torinese registra segnali di positività: esportazioni +10,5% ed occupazione +1,9%. Nei prossimi 5 anni accelereremo la ripresa, la nostra priorità sarà creare lavoro, programmando ogni tipo di attività a sostegno e rilancio delle attività produttive, commerciali e terziarie; le grandi opere di trasformazione urbana come, ad esempio, i cantieri della linea 1 della metropolitana e le riqualificazioni di Palazzo del Lavoro, area ex Westinghouse e Variante 200, creeranno nuovi posti di lavoro anche nei diversi settori operai e di industria specializzata.
Nell’ultimo quinquennio in città le emissioni di polveri sottili si sono abbassate, anche grazie alla deindustrializzazione di Torino. Secondo lei ci sono politiche adottabili per aggredire questo problema? Il capoluogo resta comunque uno dei più inquinati d’Italia.
Gli effetti di riduzione delle polveri sottili pari al 35%, sono il frutto delle politiche attuate da Torino, e da tutta la città metropolitana, grazie a misure strutturali: la rete più estesa di Italia di teleriscaldamento, la sostituzione di tutti i mezzi pubblici, la creazione di alternative al veicolo privato (bike sgaring, car sharing, anche in modalità elettrico). Abbiamo inoltre promosso un unico biglietto, valido tutto il giorno sui mezzi pubblici, nelle giornate maggiormente critiche e abbiamo ridotto di 1 grado il limite di riscaldamento degli edifici. Nei prossimi 5 anni sosterremo le imprese che si attiveranno per “orientare” i loro acquisti e condivideremo con loro un decalogo di buone pratiche per garantire il principio “chi inquina meno, paga meno”. La Città e la Città Metropolitana hanno partecipato, arrivando rispettivamente II e III in Europa, al premio europeo per gli acquisti verdi perché riteniamo fondamentale sposare la filosofia del progetto APE (Acquisti pubblici ecologici). Gli acquisti pubblici ecologici sono passati dal 53% nel 2011 al 72,18% nel 2014, posizionando la città tra le più attente e consapevoli in Europa. Il nostro traguardo è di raggiungere il 80% nel 2016.
Ci sono stati investimenti importanti per la Linea 1 e l’anello ferroviario, altri sono in corsa per la Linea 2 (anche grazie all’impegno del Governo). Ma i ciclisti chiedono più percorsi dedicati alle due ruote. Se sarà riconfermato come intende migliorare il Tpl cittadino?
Abbiamo diversificato i sistemi di mobilità alternativi all’uso dell’auto privata: oltre 1000 automobili in car sharing, a cui si stanno aggiungendo 400 auto full electric e 700 colonnine di ricarica distribuite in 212 stazioni che saranno aperte anche ai privati. Sulla mobilità ciclabile: dal 2013 Torino dispone di un “Piano della Mobilità ciclabile”. Abbiamo 175 chilometri di piste ciclabili: l’obiettivo è di ricucire la rete esistente con i tratti mancanti, anche con interventi “leggeri” quali corsie ciclabili o di moderazione della velocità (limiti 30 km/h), per arrivare ad avere 310 km di piste e percorsi ciclabili. Nei prossimi 5 anni, realizzeremo numerosi interventi a favore della mobilità ciclabile; fra questi, sono attualmente in fase di progettazione le piste ciclabili di via Nizza e di corso Orbassano, oltre che la “zona a 30 km orari”, che prevede ovviamente anche la realizzazione di pista ciclabile, in corso San Maurizio.
Ci sono elementi che giudica positivi della sua avversaria? Come analizza il risultato conseguito dal M5S, nonostante abbia riscosso come sindaco un invidiabile gradimento dai suoi cittadini, secondola classifica annuale del Sole 24 ore?
Il disagio sociale, frutto di una grave crisi economica che dura da anni e che ha coinvolto tutte le città, non solo italiane, ha generato una generale disaffezione verso i temi della politica. La mia campagna elettorale, così come il mio programma, si sono basati su 3 concetti chiave: non lasciare solo nessuno e sostenere le persone in difficoltà, realizzare le misure per incrementare ulteriormente il controllo sul territorio, creare lavoro. La differenza tra me e Appendino è che io metto insieme aspettative e proposte, mentre i 5 stelle mettono insieme il diavolo e l’acqua santa, Borghezio e i Centri sociali, incurante di promettere ciò che poi non potrebbe mai mantenere.
PAOLO CHIRIATTI

15 Giugno 2016
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo