Cinema/Richard Linklater
6:25 pm, 12 Giugno 16 calendario

Linklater, nostalgia e baseball Anni ‘80

Di: Redazione Metronews
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ROMA «Io accetto sia le cose belle che le brutte. L’importante è puntare all’obiettivo e non arrendersi»: detto da un giocatore di baseball sembra ovvio ma non è affatto ovvio il modo in cui il regista- scrittore-produttore Richard Linklater racconta un’epoca di transizione, quella degli anni ‘80, in cui un attore di nome Ronald Reagan sta sfidando Jimmy Carter, i lavoratori dell’Europa dell’Est cominciano ad organizzarsi e tutto è pronto a cambiare.
La racconta  circumnavigando il mondo del baseball giovanile e dei campus universitari in “Tutti vogliono qualcosa”, che ha aperto il concorso al Festival di Taormina e dal 16 sarà in sala, ogni passaggio scandito da una canzone. Cominciando dal titolo. Come spiega Linklater: «La canzone “Everybody Wants Some” dei Van Halen ha dentro tutto lo spirito del film perché cattura alla perfezione il modo di scherzare e l’indecenza dei 18 anni di ogni tempo. Quando sei giovane e appassionato vuoi avere tutto. Lo ritieni un diritto di nascita».
Perché partire proprio dal baseball? È presto detto: «Perché il film è piuttosto autobiografico e, guardando indietro, mi rendo conto che essere uno studente universitario in quegli anni era divertente perché la fine degli anni ‘70 è stata un interessante momento culturale».
Ed è da qui che Linklater, riallacciandosi al suo campus movie cult “La vita è sogno”, fa partire un nuovo racconto di crescita, che  è di  ieri e di oggi. Come la musica: «Nel film ogni canzone è legata a una fase della mia vita. La disco che era ancora la più ballata, il country, la metal e il punk, la new wave, proposte eccitantissime che aprivano la strada all’hip hop. Direi che la storia è raccontata molto dalle musiche». Come succede, insomma, alle nostre vite.
SILVIA DI PAOLA
 

12 Giugno 2016
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