Milano
8:30 pm, 12 Giugno 16 calendario

Esplode palazzo a Milano tre morti e nove feriti

Di: Redazione Metronews
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MILANO Tre morti e nove feriti, tra cui due bambine di 7 e 11 anni gravemente ustionate. È il bilancio dell’esplosione avvenuta ieri mattina al terzo piano di una palazzina in via Brioschi 65 a Milano per una fuga di gas. Nessun gesto volontario ma una perdita partita dall’appartamento di una coppia di studenti 27enni (Riccardo Maglianesi e Chiara Magnamassa) avrebbe causato l’esplosione nella quale, oltre ai due giovani, è morta una donna di 43 anni, Micaela Masella, madre delle due piccole ricoverate al Niguarda. Il padre delle bambine, 51enne, è tra i feriti.
I testimoni: grande boato
I due appartamenti si trovano al terzo piano, uno a fianco all’altro e nei giorni precedenti non c’è stato alcun allarme di fuga di gas. «Abito di fianco, ma ero seduto al bar tabacchi ed ho sentito un boato – racconta Andrea Gibella, tra i primi ad intervenire – sono andato al portone e da lì ho visto che c’era questa bambina che andava avanti e indietro sul balcone dell’appartamento sventrato. Sono salito, ho preso la bambina in braccio e mi ha detto: “Mi porti dalla mamma?”. Io ho detto: “Dov’è la tua mamma?”. “È in cucina”, la risposta. “Vabbè adesso scendiamo”, dico. Lei mi ha detto: “Tu mi stai salvando?”. E gli ho detto: “Sì ti sto salvando”», racconta l’uomo che abita al civico 71 di via Brioschi.
Appartamenti sventrati
«L’ho portata giù, nel frattempo di sentivano altre voci. Sono salito di nuovo, c’era una persona sotto le macerie si vedeva la testa insanguinata e un’altra persona, non so chi. Abbiamo tolto un po’ di macerie e dopo venti minuti sono arrivati i pompieri». «Quando ho sentito l’esplosione – racconta un altro vicino che abita a pochi civici di distanza dall’esplosione – mi è sembrato come un forte tuono, ho sentito i vetri tremare e ho visto una colonna di fumo alzarsi dalla palazzina». «Sono andato correndo sotto il palazzo, c’erano vetri e macerie ovunque e c’era puzza di gas», aggiunge ricordando il botto. L’immagine è quella «di uno scempio», di due appartamenti «sventrati». In strada «c’era gente in in vestaglia e pigiama», poi «pochi minuti dopo sono arrivati i soccorsi. Sono ancora sotto choc». Il ricordo corre a via Lomellina quando, nel 2006, Milano pianse quattro morti tra cui un bambino.
Assistenza alle famiglie senza casa
Micaela Masella era la direttrice delle relazioni esterne ed eventi del Teatro Carcano. Suo marito, Giuseppe Pellicanò, è ricoverato in gravissime condizioni. Chiara Magnamassa e Riccardo Maglianesi, entrambi provenienti da Macerata erano a Milano per studiare.  Otto gli appartamenti completamente sventrati, 50 le famiglie evacuate, tre gli edifici inagibili. «Esprimo tutto il mio cordoglio alle famiglie coinvolte – ha dichiarato il sindaco Pisapia – e proclamo sin da oggi il lutto cittadino». Oltre alle parole, i fatti. Il Comune ha  messo a disposizione 20 alloggi per le famiglie allontanate dalle abitazioni coinvolte. «Sono almeno 15 gli appartamenti inagibili – ha spiegato l’assessore Carmela Rozza – vedremo se serviranno altri alloggi oltre ai 20 già preventivati». Le famiglie che non potranno rientrare nella loro casa verranno subito ospitate in albergi e poi spostate nelle case che saranno predisposte dal Comune.
La Procura ha aperto un’indagine
Intanto, dopo l’incredulità, lo shock e lo smarrimento, mentre la Procura ha aperto un fascicolo per disastro colposo contro ignoti,  sui social è scattata la solidarietà. Nel gruppo dei residenti in zona San Gottardo, presente su Facebook, c’è chi è disposto, come Emanuela, «a offrire pasti caldi e un appoggio»; tanti sono i commenti di chi vuole  regalare cibo, indumenti, ma anche semplici giochi per i bambini. In via Brioschi anche un gazebo della protezione civile.
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12 Giugno 2016
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