femminicidi
8:38 pm, 9 Giugno 16 calendario

Uccide ex convivente pugnalandola al petto

Di: Redazione Metronews
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VERONA Ancora un femminicidio. Un uomo ha ucciso l’ex convivente prima colpendola e tramortendola con un vaso di fiori e poi accoltellandola nella sua casa di Pastrengo, in provincia di Verona. I carabinieri della compagnia di Peschiera sono arrivati sul posto dopo le telefonate dei vicini che avevano sentito le urla disperate della donna provenire dalla casa. Lei, 46 anni, era una maestra elementare. Il suo ex compagno, 53 anni, di Caprino veronese, dopo il delitto è scappato ma i militari lo hanno rintracciato in stato confusionale nei pressi del Lago di Garda e, una volta arrestato, ha confessato: «La discussione è degenerata e ho perso la testa», ha spiegato sotto choc.
Decine di coltellate
Mercoledì sera era andato a trovare la donna, con la quale aveva avuto una lunga relazione interrotta l’anno scorso, nella sua abitazione, una villetta alle porte di Pastrengo. La coppia ha cominciato a discutere e la discussione è sfociata nell’aggressione. Quando i militari sono arrivati hanno trovato la casa chiusa. Dopo essere riusciti ad entrare hanno trovato il corpo della donna: la testa era fracassata da un colpo inferto con un grosso vaso, sul petto una decina di coltellate. Sarà comunque l’autopsia a chiarire l’esatta dinamica del delitto e la sequenza dell’aggressione. Il pubblico ministero Valeria Ardito ha disposto il fermo dell’omicida che è stato rinchiuso nel carcere di Montorio. Quello avvenuto nel veronese è il terzo femminicidio in poche ore, considerato che segue a ruota quelli avvenuti a Spilinbergo, in provincia di Pordenone, e a Taranto.
Minaccia la moglie con l’acido
Ha raggiunto la moglie sul posto di lavoro minacciandola con un martello, una bottiglietta di acido e una di alcool. È successo mercoledì sera a Milano e l’uomo, un 34enne italiano, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e indagato per molestie sessuali. La donna, una 32enne italiana, si era rivolta in lacrime agli addetti Atm del gabbiotto della fermata della metropolitana di San Babila. I primi a soccorrerla sono stati gli agenti della Polmetro. La coppia è sposata da 12 anni, nel 2013 si erano trasferiti dal Sud Italia a Milano con i figli di 8 e 12 anni. Lei, addetta alle pulizie, da qualche tempo si era trasferita con i bambini a casa di un’amica: i litigi col marito erano quotidiani, e temeva che potesse succederle qualcosa. Aveva trovato rifugio anche alla parrocchia di San Luigi Gonzaga, dove negli scorsi anni era stata ospitata con la famiglia quando il coniuge aveva perso il lavoro.
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9 Giugno 2016
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