CASTEL FUSANO
11:16 pm, 9 Giugno 16 calendario

Riserva del Litorale Comune “commissariato”

Di: Redazione Metronews
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ROMA Una “riqualificazione” che ha tanti punti oscuri. I lavori per la realizzazione dell’ex camping Capitol all’interno della Riserva naturale statale del Litorale Romano, già nel mirino della procura per presunti abusi edilizi e relativi permessi “facili”, hanno attirato l’attenzione del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, convincendolo ad «avviare il procedimento per la revoca della gestione della Riserva affidata a Roma Capitale, per la parte ricadente nel territorio di sua competenza, individuando nel Corpo Forestale dello Stato il soggetto per la gestione provvisoria».
Un vero e proprio commissariamento, notificato al Comune lo scorso 3 giugno e sottoscritto dal ministro in persona, il quale, oltre ad affidare all’ispettorato Centrale per la Biodiversità dei Forestali la gestione dell’area, chiederà loro anche di verificare eventuali danni «al fine di adottare ogni intervento e ogni azione per assicurare il rispetto delle misure di salvaguardia della Riserva». Un atto politico che segue l’azione della magistratura.
L’inchiesta
La vicenda dell’ex camping Capitol è stata seguita e documentata negli anni del leader dei Verdi Angelo Bonelli, che nel tempo ha presentato esposti in procura nei quali ha documentato il taglio di 70 pini e i presunti abusi all’interno dell’area della struttura ricettiva. Elementi recepiti dai pubblici ministeri Antonio Calaresu, Francesca Passaniti e Antonino Di Maio, coordinati dal procuratore aggiunto Roberto Cucchiari nell’ambito di un’indagine complessiva su 11 camping. Il Capitol era già finito in un’indagine aperta dal sostituto procuratore Rocco Liguori.
Tutto ha inizio nel 2003 quando la Sil Campeggi chiede di poter riqualificare il vecchio campeggio degli anni ‘60 in via di Castel Fusano, che insiste nella Riserva, istituita nel 1996. È assolutamente proibito aumentare le planimetrie, dai dipartimenti Ambiente e Turismo del Comune arriva l’ok, e anche dalla Regione. Partono i lavori ma nel 2007 i vigili scoprono che sono stati realizzati manufatti su ulteriori 4.430 mq, due volte e mezzo quelli delle planimetrie originali. Il cantiere è sequestrato, la Regione chiede la Valutazione di impatto ambientale. Dal camping fanno sapere che le volumetrie in più ospitano i servizi igienici, previsti dalla legge.
Nel 2012 i lavori ripartono, ma si scopre che tutti i permessi acquisiti non sono validi perché a monte manca l’ok della Commissione Riserva, la quale denuncia che a lei non è mai stato presentato alcun progetto. Nel 2015 la stessa Commissione sottolinea che l’area del camping conserva i resti di strade, tombe e di una villa romane. Tra i funzionari pubblici che hanno dato l’ok ai lavori figura Aldo Papalini, ex direttore dell’Ufficio Tecnico del X Municipio, attualmente sotto processo per abuso d’ufficio, turbativa d’asta, falsità ideologica, concussione e corruzione con l’aggravante del metodo mafioso.
PAOLO CHIRIATTI

9 Giugno 2016
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