Lavoro
7:34 pm, 9 Giugno 16 calendario

Per i dipendenti pubblici vale il vecchio articolo 18

Di: Redazione Metronews
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ROMA Nei licenziamenti del pubblico impiego si applica ancora l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e non la disciplina prevista dalla legge Fornero. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con una sentenza che ha bloccato il licenziamento di un dipendente del ministero dei Trasporti. Scrive la Cassazione: «Non si estendono ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni», sino ad un «intervento normativo di armonizzazione», le modifiche apportate all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori dalla riforma Fornero, «con la conseguenza che la tutela resta quella assicurata dalla previgente formulazione della norma».
Serve un’armonizzazione
La Suprema Corte ricorda che era previsto il «rinvio ad un successivo intervento normativo» con il quale il ministro per la Pubblica amministrazione – sentiti i sindacati – deve individuare e definire «ambiti, modalità e tempi di armonizzazione della disciplina relativa ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche». Quanto alla nuova disciplina del licenziamento, introdotta con la riforma, osservano i giudici, e alla «estensione all’impiego pubblico», nell’articolo 1 della legge Fornero «nulla è detto», con la conseguenza che «in difetto di una espressa previsione, non può che operare il rinvio» a un successivo intervento».
Pensata solo per il privato
Nella sentenza gli alti giudici rilevano che la «definizione delle finalità» della riforma «tiene conto unicamente delle esigenze dell’impresa privata», facendo riferimento a una «inscindibile correlazione tra flessibilità in uscita e in entrata, allargando le maglie della prima e riducendo l’uso improprio delle tipologie contrattuali diverse dal rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato». Inoltre, la formulazione del nuovo articolo 18 «introduce una modulazione delle sanzioni pensate in relazione al solo lavoro privato». Tanto che appare «inconciliabile» con le garanzie e i limiti ai licenziamenti previsti invece dal Testo unico sul Pubblico impiego.
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9 Giugno 2016
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