Sfida Fassino Appendino Il M5S è il primo partito

TORINO Lo staff del sindaco uscente Piero Fassino lo temeva, quello della sfidante Chiara Appendino lo auspicava, e ieri si è materializzato: il ballottaggio richiamerà alle urne i torinesi anche il prossimo 19 giugno. Se da una parte la vittoria al secondo turno del primo cittadino Dem appare abbastanza certa (con il 41,88% delle preferenze contro il 30,1% raccolto da Appendino) dall’altra il risultato del Movimento 5 Stelle torinese va al di là di ogni aspettattiva: il 30% dei voti, contro il 29,8% del Pd. In termini numerici si tratta di 107,455 voti contro i 106. 832 raccolti dal Pd: circa 600 preferenze di scarto.
I 5 Stelle hanno vinto soprattutto nelle periferie, resta da capire se siano stati favoriti o penalizzati dall’astensionismo: alle precedenti amministrative votò il 66,53% degli elettori torinesi, contro il 57,17 di domenica.
L’altro dato che colpisce è la polverizzazione dei partiti di centro destra: la Lega Nord è solo quarta (dopo la lista dei moderati al 6%, che sostiene Fassino); mentre Forza Italia si piazza quinta con il 4,6% dei voti. Deludenti anche le performance degli aspiranti sindaci di centro destra: tra loro la performance migliore è di Alberto Morano (8,39%), sostenuto da Lega e Fratelli d’Italia; Osvaldo Napoli, appoggiato da Forza Italia, raccoglie il 5,32%, mentre “l’outsider” Roberto Rosso si ferma al 5%. Molto al di sotto delle aspettative è il risultato conseguito da Giorgio Airaudo, deputato di Sel e sindacalista Fiom: il rappresentante della sinistra si è fermato solo al 3,47%.
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