Inter cinese ormai sembra fatta

CALCIO Il conto alla rovescia è cominciato. Nelle prossime ore, al massimo nei prossimi giorni, la Milano calcistica diventerà cinese. La prima a chiudere dovrebbe essere l’Inter: Thohir, che (non per molto) rimarrebbe presidente, sta per volare a Nanchino, sede del gruppo asiatico Suning: i cinesi acquisiranno il 70% del capitale sociale del club, Moratti («siamo vicini alle firme») dovrebbe uscire dalla società mentre Mancini ne rimarrebbe allenatore e pure il manager con in mano il mercato, anche se girano voci di possibili sondaggi con Simeone e Prandelli. Mercato: l’Inter dovrà (dovrebbe) rispettare le regole del Fair Play Finanziario, che prevedono una perdita massima di 30 milioni nell’esercizio 2015-16 e pareggio di bilancio nel 2016-17. Rimane insomma valido il piano di vendere almeno un paio di giocatori (da pescare tra Handanovic, Brozovic, Murillo e Miranda) per creare plusvalenze di circa 50 milioni buone per poter poi agire come parte attiva. E il Milan? Se Berlusconi non cambierà idea per l’ennesima volta, diventerà proprietà (per il 70%) della cordata asiatica coordinata da Sal Galatiolo e Nicolas Gankicoff, non manterrà ovviamente il doppio amministratore delegato e si affiderà (non solo) in panchina a Emery. Dettaglio non da poco: il Diavolo potrebbe investire sul mercato una cifra tra i 100 e 200 milioni, non avendo particolari vincoli di fairplay finanziario in quanto non qualificato per le coppe. Altro? La Juve deve rintuzzare il tentativo del Psg di convincere Dani Alves (Mascherano resterà al Barcellona), ha sempre Cavani nel mirino e proprio ai francesi avrebbe strappato a parametro zero il 18enne centrocampista Ikoné. Infine, il Napoli: sfumato Klaassen, De Laurentiis si rivolge ancora in casa Ajax per Anwar El Ghazi, 21enne attaccante esterno. Nel mirino anche i centrocampisti Herrera (Porto) e Vecino (Fiorentina).
DOMENICO LATAGLIATA