Dino Falconio/NotarAct
3:00 pm, 31 Maggio 16 calendario

Il Festival NotarAct porta il notaio sul palco

Di: Redazione Metronews
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NAPOLI Per la prima volta il mestiere del notaio viene trattato nei linguaggi di arte e cinema. Un concorso per cortometraggi, il NotarCiak, e il concorso artistico NotarArt, entrambi a tema notariato, coloreranno a giugno il Festival NotarAct a Napoli. L’omonima associazione nazionale notarile è presieduta da Dino Falconio, notaio vesuviano saldo nella tradizione del suo lavoro, ma con lo sguardo rivolto al futuro.  
 
Di solito associazioni come la sua sposano cause sociali o raccolte fondi. Come mai la scelta di parlare di cinema e arte attraverso due concorsi?
 È una scelta di linguaggio. Qualche anno fa, lessi L’eleganza del riccio: la storia di una portinaia parigina apparentemente sciatta e ignorante, che in realtà divorava libri e possedeva una ricca cultura, che riesce a trasmettere a una giovane di famiglia vip in preda a smanie da suicidio le ragioni per le quali valga la pena vivere. Lo stesso vale per il notariato, vittima di pregiudizi e luoghi comuni, che invece non corrispondono alla verità. Occorre invertire la sua narrazione, iniziando da ambiti lontani da noi notai, per farci raccontare con gli occhi degli artisti nelle loro espressioni culturali e spettacolari.  
 
Come si articolerà il primo Festival NotarAct?
Tre giorni per festeggiare il 70° anniversario della Repubblica Italiana nel nome della quale i notai scrivono ogni loro atto: il 2 giugno vi saranno i Gazebi di consulenza gratuita ai cittadini nelle piazze; il 3 una giornata d’intreccio fra storia, arte, diritto e cinema con un excursus sul notaio nella pittura a cura di Vittorio Sgarbi; il 4 avremo due workshop e gli attori Andrea Renzi e Cecilia Donadio che ci regaleranno un reading.
“Si diventa notai soltanto con un padre notaio”. Una leggenda metropolitana?
Solo un luogo comune, peraltro usurato. Appena il 17% dei notai è imparentato con altri notai (contro la media del 28% in altre professioni). Non può esistere un’ereditarietà della professione notarile perché vi è uno sbarramento severo ai figli di papà che si chiama concorso pubblico, con una commissione giudicante composta in prevalenza da magistrati e professori universitari e solo in parte minoritaria da notai.
 
METRO

31 Maggio 2016
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